Il governo in carica – che nessuno ha eletto, giusto per ricordare ai democratici cos’è la democrazia – ha deciso di depenalizzare una montagna di reati. (VEDI QUI L’ELENCO). Tra questi, ce ne erano anche alcuni relativi al maltrattamento di animali. Scrivo erano, in quanto l’intervento indignato di Michela Brambilla (ed altri parassiti suoi colleghi) ha fatto sì che con un emendamento, tutto tornasse allo status quo ante.
E’ accaduto qualche giorno fa, ma la dottrina animalista – grazie ai nazi-comunisti, devotissimi discepoli della dea Gaia – imperversa ormai da anni, nel solco di quel “politicamente corretto”, che prevede che il buon senso non ha senso, che lo Stato è il “dio laico” al quale tutto si può chiedere, soggiogando la legge di natura, il diritto e facendo strame persino della logica, del ragionamento e della giustizia.
Il demenziale linguaggio politically correct – ad uso e consumo dei frequentatori, ed amichetti, dei palazzi del potere romano – sforna norme “animal friendly” a raffica, roba degna dell’animalismo nazista degli Anni Trenta. Se oggi voleste vivere in un condominio in cui non vi abitano animali domestici non lo potete fare, perché lo ha orgogliosamente deciso il governo qualche mese fa (vedi qui). Forse è un segnale dei tempi, come previsto da George Orwell nella sua “Fattoria degli Animali”, considerato che siamo costretti ad essere governati da maiali.
In questa società distopica costruita dallo statalismo, siamo arrivati al punto che tra i mille e un comma tesi a non discriminare le categorie più disparate, ormai si è giunti al punto da non permettere al signor Bianchi di vivere in un palazzo senza avere quadrupedi tra le palle, o al signor Rossi di mangiare in un ristorante che vieti l’accesso a Fufi.
Ormai, la lobotomizzazione statale, ci ha portati dritti al punto di non ritorno, dove siamo costretti ad assistere a “discriminazioni al contrario”. Aveva ragione Sheldon Richman quando ha scritto che “il mondo è già abbastanza incerto di suo, per doverci stare a preoccupare anche dei programmi scriteriati e senza capo né coda che dei politici ignoranti decideranno di assumere per il futuro… Dovremmo proprio smetterla di guardare ai politici per sperare nella ripresa: il cammino verso la prosperità va invece trovato nel ridimensionamento, e non di poco, dello Stato: abolendo tasse e regolamentazioni; eliminando la spesa pubblica, i privilegi corporativi e tutte le altre barriere volte ad ostacolare la cooperazione sociale”.
Sulla questione, ha centrato il punto anche il mio amico Alberto Mascioni, che a tal proposito ha scritto che “dopo gli starnazzi della BrambillOca, il BlaBlaBlair ItaGliano, alias Renzi, ritira dal decreto de-penalizzazioni il maltrattamento animali. Quindi da domani se prendete a calci un cane finite in galera invece se prendete a calci un bambino o una vecchietta vi fan solo una multa. Altro che default, qui ci vuole un altro diluvio universale”!
Orwell, sì torniamo a lui, conclude così la sua Fattoria degli animali: “… le creature di fuori guardavano dal maiale all’uomo, dall’uomo al maiale e ancora dal maiale all’uomo, ma già era loro impossibile distinguere fra i due”. Signore e i signori, eccovi descritto il Parlamento italiano!
Prendere a calci un vecchietto o un bambino comporta la multa solo se che la vittima è autoctona, altrimenti rientra nella categoria di crimini d’odio e il Leviatano mostra davvero le sue fauci.
Non c’è da meravigliarsi: è autotutela!
Ci vuole proprio la legge positiva per chiamare onorevoli tali individui.
Che vergogna!
La realtà supera la fantasia. Siamo ormai in un mondo al contrario. Dovremmo riprenderci la nostra vita e la nostra libertà. Ma quanti sono disponibili a mettersi in “gioco” per un futuro diverso? WSM
La realtà è proprio questa…e l’assimilazione del Parlamento italiano a quella chiosa di Orwell è la migliore dercrizione che se ne potesse fare…..