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Fondatori: Gilberto Oneto, Leonardo Facco, Gianluca Marchi

Addio a un grande padano che voleva una sola cosa, la liberta’

Da leggere

di GIANLUCA MARCHI

oneto_art“Sei una delle poche persone che ammiro senza se e senza ma”. Lui, Gilberto Oneto, non ha fatto in tempo a leggere questa frase, perché se n’è andato in serata, portato via dalla malattia, ma con quelle parole concludevo una mail che gli avevo inviato nel pomeriggio. Per tutto il giorno ero stato attanagliato da una sorta di inquietudine che si è trasformata in angoscia dopo che il mio breve scritto non aveva ricevuto risposta. Lui aveva lavorato fino a pochi giorni fa e quell’assenza di replica mi faceva pensare male. Così è stato, purtroppo.

Parallelamente cresce anche il mio senso di colpa, e gli avevo confessato pure questo, per aver diradato i contatti diretti da dopo l’estate. Noi ammalati di tumore (io e lui lo eravamo) abbiamo a volte degli strani meccanismi psicologici per cercare di difenderci dal terremoto che ci investe. Io, con un percorso finora apparentemente positivo dopo più di due anni dalla scoperta del problema, ho finito col proiettare le paure che non ho avuto per me stesso sugli amici e sui conoscenti finiti nello stesso tunnel. Ho paura per loro, temo che non ne vengano a capo come forse ne sto venendo a capo io. E Gilberto era il primo di questi. Quando venne a trovarmi all’ospedale dopo l’operazione (nel dicembre del 2013) lui era ancora esente dal problema, quantomeno quel nemico infido non si era ancora palesato. Poi è venuto a galla e per molti mesi i nostri discorsi sono stati prima di tutto un aggiornamento sui  rispettivi percorsi sanitari. Ma prima dell’estate mi aveva aggiornato sul fatto che qualcosa non quadrasse,  sempre con quel suo spirito indomito e indefesso di combattente, e a quel punto in me è scattata la paura che mi ha paralizzato. Oggi quasi me ne vergogno, ma siamo persone con un sacco di debolezze. E spero che lui, da uomo estremamente intelligente qual era, abbia capito in tempo i miei troppi silenzi.

Ora bando a questi discorsi. Gilberto Oneto è stato l’uomo più intelligente, più intellettualmente onesto e più fedele alla causa che io abbia conosciuto nel mondo dell’indipendentismo. Non ha mai preso scorciatoie per ottenere alcun vantaggio personale. La storia del suo rapporto con la Lega è tutta lì ben chiara a dimostrarlo. Ha abbracciato la causa, quella originaria, con entusiasmo, ed è stato ripagato in malo modo, costretto in pratica ad andarsene nonostante fosse una delle menti, se non la vera mente capace di dare un’elaborazione culturale a quel progetto. Nonostante l’allontanamento la Lega, intesa soprattutto come la “base leghista”, quella che lui ha tanto amato e dalla quale è stato ricambiato, il movimento dicevo è rimasto sempre nel suo cuore. Rischiando di apparire un nostalgico ha sperato quasi fino all’ultimo che il Carroccio ritornasse sulla retta via,  soffriva come un tradimento per ogni idea bislacca di Padania partorita in via Bellerio e viveva come se fosse un’offesa personale ogni “sputtanamento” di quel concetto. Per lui la Padania era l’unica entità in grado di decretare la fine dello stato italico di cui continuiamo incomprensibilmente e colpevolmente a essere sudditi e prigionieri.

Nonostante le delusioni e i tradimenti politici patiti, che avrebbero potuto suggerire un distacco dall’impegno diretto, negli ultimi anni Oneto è stato il padre nobile delle iniziative editoriali online che hanno dato vita prima a L’Indipendenza e poi al MiglioVerde, le ha abbracciate con entusiasmo, vi ha lavorato umilmente senza percepire un soldo, anzi mettendoci del proprio, nella speranza che potessero essere da stimolo per la Lega a cambiare rotta e tornare sulla strada maestra e per la galassia indipendentista a muoversi in una sola direzione, senza disperdersi in mille ruscelletti insignificanti. Nonostante le sue analisi della realtà fossero lucidissime e quasi spietate, in lui albergava sempre la speranza che il popolo padano trovasse prima o poi la forza per spezzare le catene che lo imprigionano.

Se n’è andato troppo presto e con una disillusione che forse cominciava a farsi strada anche in lui. A noi, piccoli e pieni di limiti, tocca un solo compito: rendergli omaggio portando avanti le sue idee senza piegarci a compromessi e tenere in vita la sua speranza, che poi è anche la nostra: LIBERTA’.

****

I FUNERALI DI GILBERTO ONETO SI SVOLGERANNO DOMANI, SABATO 21, ALLE ORE 14 PRESSO LA CHIESA VECCHIA DI BELGIRATE

Sul sito http://laura-marco.jimdo.com/italiano/la-chiesa/?mobile=1 alcune indicazioni per raggiungere la chiesa

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24 COMMENTS

  1. Mi spiace moltissimo.
    Era una mente aperta e critica, sempre razionale; è una grande perdita.
    I Tuoi scritti continueranno a darci la spinta per proseguire.
    Riposa in Pace

  2. La notizia mi ha lasciato un grande dolore. Sapevo della malattia ma speravo rimanesse con noi almeno per un poco ancora. Ricordo quando, nel 2000, lo incontrai la prima volta. Ricordo le mitiche riunioni della Libera Compagnia Padana. Ricordo le lunghe telefonate con lui, sempre gentilissimo e disponibile. Ricordo che i Quaderni Padani mi diedero per primi la possibilità di pubblicare i miei studi. Ricordo la sua avversione per il passato remoto. Aveva ragione il caro Gilberto ma non ce l’ho fatta a non usarlo. Lo immagino nel Sidhe o nel Walhalla o dove i suoi amati Liguri collocavano l’oltretomba. Spero che oggi pomeriggio saremo in tanti a rendergli l’ultimo saluto. Ciao Gilberto.

  3. Caro Oneto sei stato un esempio morale, umano e intellettuale, è stata una gioia conoscerti e condividere le tue idee e le tue speranze. Un saluto con commozione, stima e amicizia
    Joachim

  4. Tutte le nostre piú sentite condoglianze a Daniela. Gilberto ha portato quella dinamismo intellettuale e quella senso di non abbassare mai la guardian.. In mezzo a noi. Arrivederci Gilberto! Marco Corinne e Charlotte

  5. L’ho appreso soltanto pochi minuti fa e ti sto piangendo, caro amico, mio mentore, speranza di tanti: nel giro di un
    anno ho perduto le due persone che più ho stimato e amato nella vita: mio marito e il mio maestro di libertà, il cantore di un sogno, da noi condiviso. Penso a Daniela e piango con lei voi, uomini veri, uomini onesti, coraggiosi, che abbiamo perduto troppo presto. Oggi ero triste e contrariata da mille inutili eventi, sono venuta qui, come sempre, a leggerti per trovare sollievo, un po’ di speranza e invece… Pochi secondi per realizzare, per rileggere le parole di Marchi, sperando di avere frainteso, ma solo conferme purtroppo. Sapevo della tua malattia perché mi avevi chiamato tu stesso per dirmelo, ma speravo stessi guarendo perché scrivevi moltissimo per noi, per il sogno.
    Quando questo si realizzerà, ne sono certa, sarà grazie a te e verrai ricordato per la grandezza del tuo cuore e la lungimiranza del tuo spirito. A presto, caro amico.

  6. Umilmente e molto sommessamente posso solo dirti grazie Gilberto.Grazie perché solo leggendo i tuoi libri e partecipando agli incontri che ti vedevano presente si è potuto risvegliare in me l’animo padanista-indipendentista.
    Porgendo le condoglianze ai familiari di Gilberto,volevo ringraziare e incoraggiare il direttore Marchi.
    P.S. Mi mancherà un casino quel SPROFONDI ROMA su rpl. Fai buon viaggio Gilberto. PADANIA LIBERA

    • Ho avuto modo di conoscere personalmente Gilberto una sola volta in occasione in una o forse della prima manifestazione padanista a Venezia, per l’occasione ho acquistato un libro ed egli era li presente nel gazebo, mi ricordo che gli ho dato la mano e mi sono fatto fare la dedica ebbene dopo la dedica ha aggiunto “sprofondi roma” , quel libro con la sua dedica mi rimarra’ sempre nel mio cuore, grazie Gilberto.

  7. Profondo dispiacere, eri prezioso, ogni singola volta che ti ho letto o ascoltato ho imparato qualcosa. Attendevo impaziente i tuoi interventi. Il tuo pensiero non morirà.

  8. Abbiamo perso il più grande indipendentista, una secondo padre, una grande perdita, enorme. Gilberto grazie di tutto e Padania libera!

  9. Che notizia terribile. Onore ad un grande e sempre coerente indipendentista e sentitissime condoglianze ai suoi cari e alla redazione del Miglioverde. Riposi in pace

  10. La perdita del Grande Gilberto Oneto e’ una vera disgrazia per noi padano-alpini.
    Non ho parole solo un grande dolore nel leggere la notizia e dover poi commentarla.. Anzi, no.
    Condoglianze vivissime alla sua famiglia.
    Riposi in pace e soprattutto ora sei davvero LIBERO..!
    Grazie per quello che ci hai dato.
    Gilberto, prega per noi perche’ stiamo soccombendo di giorno in giorno e non lo sappiamo..!
    Ciao

  11. Una perdita enorme, una persona insostituibile la cui mancanza si farà sentire.
    E’ morto come nel peggiore dei miei incubi: prima di vedere la Padania indipendente.

  12. Che botta ricevere alle 4 del mattino la notizia che il grande ed indomito Gilberto se ne è andato per sempre. Se ne è andato ma i suoi scritti, i suoi libri ed il suo pensiero rimangono a noi come eredità ma anche come impegno a continuare a lottare per la libertà sulla strada della verità. Ti ringrazio Gilberto, per tanti anni e te lo scrissi anche, sei stato il mio spirito guida aprendomi la mente ed aiutandomi a sviluppare un attento spirito critico verso i fatti della storia passata e presente. Un grazie ed un abbraccio a te dal profondo del mio cuore.
    Il tuo amico ed umile discepolo Rodolfo

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