Gli indipendentisti catalani hanno raggiunto in extremis un accordo per la formazione di un governo regionale evitando un nuovo ricorso alle urne: oggi era l’ultimo giorno possibile per raggiungere un accordo dopo le elezioni del 27 settembre scorso e il presidente uscente Artur Mas ha deciso di farsi da parte a favore di un altro candidato, il sindaco di Girona, Carles Puigdemont.
Lo stesso Mas, in una conferenza stampa convocata nella sede del governo regionale a Barcellona, ha confermato di volersi fare da parte «nonostante il costo personale», sottolineando tuttavia che i «benefici dell’accordo superano di molto i costi».
La bocciatura di Mas come governatore della Catalogna, decisa dalla dirigenza del movimento indipendentista di estrema sinistra della Cup rendeva necessario un cambiamento sostanziale da parte della coalizione di Junts pel Sì, che ha infine accettato un candidato alternativo al governatore uscente, contestato dagli alleati per gli scandali di corruzione che hanno colpito il suo partito e per le sue politiche di austerità.
Ora Mas ha espresso l’intenzione di dedicarsi alla ricostruzione e al rilancio del suo partito, CDC, uscito non in grande spolvero dalle recenti elezioni nazionali spagnole. Ora sarà interessante verificare se l’accordo catalano cambierà la situazione a Madrid, dove al momento non è stato possibile realizzare alcuna coalizione per formare il nuovo governo spagnolo. Secondo alcuni analisti l’accordo fra gli indipendenti catalani, che rilancia il processo indipendentista della Catalogna, potrebbe favorire a livello centrale un accordo fra popolari e socialisti nell’estremo tentativo di opporsi in tutti i modi al distacco di Barcellona e del suo territorio dalla Spagna.
L’accordo con la Cup prevede che il Parlamento regionale approvi la nomina alla prima votazione – quindi già domani – del candidato di JpS proposto dallo stesso Mas, ovvero Carles Puigdemont, compagno di partito del governatore uscente. Mas ha poi escluso che gli vengano affidati incarichi politici pur dicendosi «a disposizione» del nuovo esecutivo.
Inoltre, viene garantita la stabilità del nuovo esecutivo: la Cup si è impegnata per iscritto a non votare mai insieme a quelle forze contrarie al processo indipendentista. Per maggior sicurezza, due deputati della Cup passeranno al gruppo di JpS, che in tal modo avrà la maggioranza assoluta nel Parlamento regionale, mentre la stessa Cup rimuoverà alcuni dei suoi deputati che si erano mostrati maggiormente contrari ad un’intesa.