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150 anni dalla strage di torino, un ricordo sottotono

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bandiera-piemonte-1di REDAZIONE

A Torino, lunedì 22 settembre, si sono concluse con una serie di iniziative le commemorazioni per la ricorrenza dei 150 anni della “Strage di Torino” del 21 e 22 settembre 1864.

La Giornata di studi “1864: e Torino non fu più capitale. Un evento che mutò la storia del Piemonte e dell’Italia. Riflessioni antiche e nuove”  ha occupato tutta la giornata di lunedì 22 settembre 2014. Si è tenuta nell’Aula consiliare di Palazzo Lascaris ed è stata organizzata dal Consiglio Regionale del Piemonte e dal Centro Studi Piemontesi. Non abbiamo potuto partecipare e dovremo accontentarci di leggerne gli atti. Ma sinceramente, dalla lettura della scaletta degli interventi ci è apparsa come una delle tante passerelle dei “soliti noti” della cultura piemontese, un incontro privo di coinvolgimento emotivo che ha affrontato tematiche piuttosto marginali delle “giornate di sangue”. Ma, come già detto, aspettiamo di leggere gli atti – che ci auguriamo appaiano presto – e saremo ben lieti di ricrederci!

Nella tarda mattinata di lunedì 22 settembre, in piazza San Carlo, si è svolta la Commemorazione ufficiale da parte della Regione Piemonte e del Comune di Torino, con deposizione di una corona alla lapide commemorativa posta su Palazzo Villa. È stata una cerimonia fredda e formale, senza partecipazione della cittadinanza.

strage torinoGli esponenti di “Gioventura Piemontèisa” così l’hanno commentata: «Alla commemorazione ufficiale di Comune e Regione abbiamo visto tricolori (simbolo di chi ha ammazzato quei giovani Piemontesi nel 1864) e presenza di carabinieri (esecutori materiali). La nostra associazione, opportuna o inopportuna, ha inalberato i Drapò».

Nella sera di lunedì, sempre in piazza San Carlo, si è tenuto lo Spettacolo commemorativo organizzato da Savèj – Fondazione Culturale Piemontese di Torino, intitolato: “1864-2014. Torino ricorda le vittime della strage impunita”.

Anche se assai pubblicizzato, questo spettacolo ci è apparso abbastanza deludente e , soprattutto, privo di qualsiasi messaggio propositivo.

Consisteva in una lettura scenica di alcuni brani dell’Inchiesta amministrativa sui fatti avvenuti in Torino nei giorni 21 e 22 settembre 1864 dalla Giunta municipale, con una predilezione per quelli più grandguignoleschi.

L’insistenza sugli aspetti “sanguinosi” della vicenda è stata veramente forte con un picco nello sgradevole racconto in prima persona della morte della donna incinta. Non sono mancate approssimazioni e molti anacronismi, anche nella presentazione dei presunti pensieri e reazioni dei testimoni, quello più madornale evocava una bicicletta, in piazza San Carlo, nel 1864!

In conclusione questo spettacolo, col suo testo splatter e anacronistico e con la  base musicale di sapore sessantottino, non ci è apparso coinvolgente e questo è ancor più triste perché si è svolto proprio in uno dei due luoghi delle “giornate di sangue” del settembre 1864. Decisamente i 52 morti delle “giornate di sangue” meritavano di più!

ARTICOLO ORIGINALE QUI

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