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Milei: “Eliminerò lavori pubblici, trasferimenti alle province e sussidi economici”

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di LEONARDO FACCO

Quando Javier Milei, tre anni fa circa, ammoniva che in Argentina sarebbe arrivata l’iperinflazione, la masnada di socialisti al governo sogghignava. Oggi, che l’indice inflazionario dei prezzi ha toccato il 104%, gli avversari del pirotecnico economista argentino nicchiano e lui – candidato alla presidenza della Repubblica – continua ad aumentare il suo consenso.

Non c’è piazza che non riempia Milei, ribandendo a gran voce come metterà mano ad un paese che sta sprofondando nella miseria socialista. Il suo piano economico lo ha intitolato “motosega“, perchè – come ribadito pubblicamente due giorni fa – “eliminerà lavori pubblici, trasferimenti alle province e sussidi economici”.

Ad un convegno a cui partecipavano gli imprenditori, Javier Milei ha assicurato che in caso di elezione eliminerà rapidamente 13 punti di spesa nel primo anno di amministrazione. Lo farà eliminando – oltre alle opere pubbliche, i trasferimenti alle province e i sussidi economici – anche chiudendo tutte le società pubbliche. Dopodiché via alla “dollarizzazione dell’economia”, come primo passo verso la liberalizzazione del mercato monetario.

Al “Llao Llao Forum” ha spiegato, anzi promesso, di conseguire un avanzo fiscale già nel primo anno della sua eventuale presidenza e per questo ha assicurato che effettuerà un taglio della spesa pubblica che sarà compreso tra 13 e 15 punti percentuali del PIL.

“Via anche i privilegi pensionistici, eliminerò le opere pubbliche e passerò ad un sistema economico che privilegia l’iniziativa privata, alla cilena”, ha asserito il candidato libertario di “La Libertad Avanza”.

Colloquiando con gli uomini d’affari argentini, Milei si è concentrato parecchio sulla spiegazione del suo piano per dollarizzare l’economia: “Farò del mio meglio per spiegarlo in modo semplice. Difficile stimare i valori a cui verrà effettuata la conversione quando sarà il momento di eliminare il peso”. E ancora: “Non ci saranno costi sociali, perché la misura porrà fine all’inflazione che colpisce i più vulnerabili tra le 25 e le 30 volte più duramente. Ho un programma di aggiustamento abbastanza forte perché l’erario, invece di essere un elemento che espande il denaro, lo assorba”.

Se Javier Milei, lo scorso anno, era stato accolto dagli imprenditori come un simpatico “outsider”, oggi essi lo ascoltano come un serio candidato alla presidenza che, secondo alcuni sondaggi, potrebbe davvero farcela ad arrivare al ballottaggio.

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