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Ecco il 2° segnale della ripresa: aumenta la tassa sulle targhe

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targadi LUIGI CORTINOVIS

C’è sempre qualcosa di nuovo da tassare, ma soprattutto qualche tassa vecchia da alzare. E’ l’Italia…. bellezza!

E così, come scrive Franco Bechis, il ministro Delrio, ha infilato in un decreto ministeriale un codicillo che aumenta le tasse che già gravano sull’acquisto di nuove targhe. Un nuovo balzello da 1,5-2 euro che colpirà sia le automobili sia le moto.

Da gennaio 2016, “il prezzo base di una targa nuova passa da 40,27 a 41,78 euro. Una stangtata non indifferente che però non copre soltanto oi costi di produzione che, fino alla scorsa settimana, si aggiravano intorno ai 26 euro (Iva compresa). Dal primo gennaio, infatti, automobilisti e centauri dovranno sborsare 27,85 euro. Oltre a questi soldini, però, bisogna sborsarne altri allo Stato che, come fa notare il vicedirettore di Libero, “impone le targhe, stabilisce il prezzo relativo, le fornisce”. Al costo di produzione, infatti, il governo ha deciso una maggiorazione che fino al 2015 era di 13,42 euro e che ora, grazie a Delrio, è di 13,93 euro. La cifra lievita per chi vive nelle Regioni a statuto speciale. Qui il costo di una targa base passa da 44,02 a 45,08 euro. Anche le moto non sono uscite indenni dalla smania di far soldi del governo Renzi. La targa basa per i motoveicoli passa infatti da 21,45 a 22.26 euro (a differenza di quella auto è solo posteriore – spiega Bechis – e quella per i ciclomotori sale di mezzo euro da 13,08 a 13,58″.

Tranquilli, sono pochi spicci, mica minano la crescita! Una tassa in più non è mica la fine del mondo…

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1 COMMENT

  1. C’è stata gente in passato che coi centesimi ha accumulato una fortuna.
    Lo stato a forza di aumenti anche piccoli di tasse ci sta impoverendo.

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