di STEFANO MAGNI
Le prime libere elezioni in Libia, previste per il prossimo 7 luglio, si preannunciano con un grande rogo di schede e la devastazione degli uffici della commissione elettorale di Bengasi. La Cirenaica (la regione orientale, di cui Bengasi è la capitale) non si riconosce parte della Libia e vuole l’indipendenza. Non ci si riconosceva ai tempi di Gheddafi, quando era tenuta sotto scacco da un governo totalitario incentrato sul dominio della Tripolitania (la regione occidentale). Ed è scoppiata proprio a Bengasi la rivoluzione armata che ha portato alla fine del regime. La Cirenaica non si riconosce parte della Libia neppure adesso, a rivoluzione conclusa e Gheddafi ucciso. Perché il nuovo Consiglio Nazionale di Transizione, benché sia dominato da personalità nate e cresciute in Cirenaica (a partire dallo stesso presidente Jalil), sta tornando sui passi della ex tirannia, concentrando tutto il potere reale nelle mani della Tripolitania.
Il nuovo assetto polit
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