Crollati quei 155 Kilometri di Muro, nel 1989, sulle ceneri dei partiti comunisti sono sorte “nuove” formazioni politiche socialdemocratiche, che hanno ottenuto un seguito di massa, riuscendo nei diversi paesi a coprire ruoli di governo. I consensi elettorali raccolti dai postcomunisti sono legati in buona misura alle ovvie sofferenze sociali causate dai regimi precedenti, ma addossate al neoliberismo durante il timido passaggio all’economia di mercato. L’Ovest ha esportato ad Est la democrazia, non il capitalismo!
I neosocialisti hanno convinto le masse che una versione democratizzata del socialismo non sarebbe solo più umana, ma anche economicamente più produttiva ed efficiente.
Oggi, nel pieno dei festeggiamenti dei 30 anni della caduta del Muro di Berlino (vedi evento DITO NELL’OCCHIO), ritengo ci sia poco da festeggiare, perché non ha schiacciato il comunismo e i comunisti! Anzi. Il suo crollo ha, paradossalmente, tolto all’Occidente un alibi per chiamare, ed additare, quell’ideologia criminale nel modo più appropriato: dittatura!
Titolo: IL MURO DI BERLINO E I SUOI CALCINACCI
Sottotitolo: Cosa c’è da festeggiare?
Autore: Leonardo Facco
Prezzo: € 13,00; Pagine: 164
Prefazione di PAOLO L. BERNARDINI
Con un saggio conclusivo di JAVIER MILEI
TRAMEDORO EDIZIONI
Il libro uscirà il 9 novembre 2019, il giorno del 30° anniversario della caduta del Muro di Berlino.