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7 contee dell’Oregon vogliono secedere e annettersi all’Idaho

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di MARIETTO CERNEAZ

La voglia di secessione negli Stati Uniti non si spegne mai, del resto, gli Stati Uniti sono nati da una secessione.

Tempo fa avevamo letto della California (allergica alla vittoria di Trump nel 2016) che aveva iniziato a muoversi per rendersi indipendente dagli Usa), qualche mese fa è toccato al Texas (allergico alla vittoria di Biden), soprattutto dopo l’ultima tornata elettorale che ha visto Joe Biden prevalere proprio su Donald Trump (una sconfitta che ancora oggi l’ex presidente si rifiuta di riconoscere e sulla quale sono aperte ancora delle inchieste).

Ora, in Oregon è in atto una vera e propria rivolta. Sette contee vogliono infatti la secessione dallo stato per aderire al vicino Idaho considerato più in linea con il loro modo di pensare e vivere.

Le sette contee, decisamente repubblicane, si sono espresse a favore dell’addio dal liberal Oregon (la capitale è quella Portland invasa dai Black Lives Matter) che le ha «abbandonate» e dell’adesione al “Greater Idaho” conservatore. La pandemia, le misure restrittive, ha accentuato la voglia di secessione nelle contee rurali dell’Oregon, ma le chance di successo dell’iniziativa sono limitate. Per consentire l’addio serve il via libera delle autorità dell’Oregon, tutte democratiche, e soprattutto del Congresso.

Per gli Stati Uniti la voglia di secessione di uno stato o di una parte di questo non è una novità: Il nord di New York assapora l’idea da anni, in California c’è da tempo immemore la voglia, e la possibilità, di dividere lo stato in due e il Texas – come detto – ha caldeggiato l’idea di una secessione dagli Usa.

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