di RIECHO*
Pochi giorni fa c’è stato un meeting dei ministri delle finanze dell’eurozona. La tv portoghese TV124 ha ripreso uno scambio di parole tra un apparentemente inconsapevole Schaeuble (Ministro delle Finanze tedesco) e la sua controparte portoghese Vitor Gaspar.
Guardate il video
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Schaeuble dice: “If in the end we need to make an adjustment to the [Portoguese bailout] programme, having taken large decisions about Greece.. this is key. But then, if necessary, an adjustment of the Portuguese programme, we willi be prepared.”
Il messaggio è facilmente decifrabile: disponibilità ad un extra bailout per il Portogallo.
“That’s much appreciated” ha risposto il riconoscente Gaspar. Dopodichè Schaeuble tira fuori un caveat molto interessante: “Members of the German Parliament and public opinion in Germany do not believe that our decisions are serious, because they don’t believe in our decisions on Greece.”
In conferenza dopo il meeting, Gaspar ha tentato di negare un nesso tra le parole del ministro tedesco ed un’effettiva necessità del Portogallo di ricevere un secondo bailout.
“When [Schaeuble] mentioned the possibility to make Portugal’s [bailout] programme more flexible, he meant nothing more than what was repeated several times by eurozone heads of state and government: countries under a [bailout] programme, which are complying with their programmes, but due to reasons beyond their control may face difficulties in returning to the markets, can count on the willingness of their European partners to extend financial assistance if necessary under those conditions.”
Non molto convincente. Gaspar sembra piuttosto aver confermato ciò che Goldman Sachs e BBVA hanno recentemente previsto: il Portogallo potrebbe non essere in grado di tornare sul mercato nel 2013, e avere quindi bisogno di un’iniezione ulteriore di capitali (30-50 miliardi per coprire i suoi fabbisogni finanziari fino al 2015, secondo Goldman Sachs). Il Portogallo, lo sappiamo, e il sito rischiocalcolato.it ce lo ha ricordato con qualche grafico, è una Grecia II. Stessi problemi, stessa evoluzione… stessa fine.
Ciò che andrebbe appurato con più chiarezza è se veramente le banche europee hanno concluso la loro cura igienica dai titoli spazzatura e sono pronte ad affrontare le conseguenze di un haircut profondo o meno. Dalle parole di Schaeuble si direbbe che non sono ancora pronte.
A parte questa considerazione, questo video è l’ennesima dimostrazione che le parole e dichiarazioni dei politici europei sono una facciata che nasconde la realtà dei fatti.
La realtà non la raccontano mica ai giornali.
Che la Grecia e il Portogallo (e l’Italia?) siano insolventi è una questione aritmetica. E’ così, non c’è modo di evitarlo. Le perdite ci sono e da qualche parte vanno contabilizzate. Che i salvataggi servano esclusivamente a non far saltare in aria il sistema bancario europeo è evidente, ma nessun politico lo ammette. E si trovasse mai un giornalista che li incalzasse su tali questioni! Oh, in realtà uno c’è. Presto ne pubblicheremo il video. Impressionante.