di GIANMARCO LUCCHI
L’Ufficio della Corte Superiore di Giustizia della Catalogna (TSJC) ha presentato una denuncia contro Artur Mas e Joana Ortegaper disobbedienza e trasgressione, e sta studiando la possibilità di estendere l’accusa a usurpazione di funzioni, coinvolgendo anche Irene Rigau. Le sanzioni che possono essere comminate per questi reati sono essenzialmente invalidanti, cioè in caso di condanna questi politici non potrebbero più entrare nelle liste elettorali alle prossime elezioni.
L’Ufficio del Procuratore Generale di Madrid ha inviato istruzioni precise alla Procura di Barcellona in questo senso e il contenuto della denuncia. Ieri si era tenuto un incontro presso l’Ufficio del TSJC per definire il testo. Le fonti della magistratura inquirente confermano che i principali imputati sono il presidente della Generalitat, Artur Mas, e la Vice Presidente, Joana Ortega, in quanto hanno favorito il processo di partecipazione nonostante la sospensione dalla Corte costituzionale. Ieri pomeriggio si discuteva ancora se includere anche Irene Rigau, assessore alla Pubblica Istruzione, a causa dell’uso delle scuole pubbliche per celebrare la consultazione.
Per il momento sarebe escluso dall’accusa il reato di appropriazione indebita di fondi pubblici, che sarebbe in relazione all’uso di fondi del governo per effettuare il processo partecipativo del 9-N. Lo scopo sarebbe quello di avviare una procedura rapida per escludere Artur Mas e Joana Ortega dalle prossime elezioni catalane
Il processo 9-N ha provocato tensioni sia nel governo spagnolo, che nel PP fra li stessi pubblici ministeri: alcuni magistrati avrebbero voluto sequestrare le urne nella giornata di domenica, mentre altri hanno ritardato i tempi di accertamente in Catalogna, impedendo in pratica questo atto clamoroso. Nel Partito Popular e nel governo, invece, è stato messo sotto accusa lo stesso premier Mariano Rajoy considerato dai falchi troppo permissivo rispetto alla consultazione di domenica scorsa.