Nell’ultimo mese, Kim Jong Renz ha passato gran parte del suo tempo a raccontare la solita favola: “Siamo il primo governo ad aver abbassato le tasse”. Peccato si tratti solo di una favola che, un anno prima di lui, raccontava anche il suo predecessore “barzel-Letta” : “Come promesso, abbiamo ridotto le tasse quest’anno, e la stessa cosa faremo l’anno prossimo”. Letta un anno in più non l’ha avuto perché è stato silurato dal “Nostro di Firenze”. Lasciate che ve lo dica con la solita franchezza, entrambi vi hanno raccontato balle! Lo ha certificato, sia l’anno scorso che quest’anno, il loro amichetto della Cgia di Mestre, Bortolussi, già candidato in quota PD.
In merito alle frottole di Letta, la Cgia spiegava che solo una parte della tassazione diretta (il mitologico cuneo fiscale), avrebbe comportato un risparmio per una famiglia variabile tra i 15 euro e i 250 euro, a seconda della composizione. Ma nello stesso comunicato si leggeva anche: “Questo beneficio – che ammortizzerà l’aumento dovuto all’introduzione della Tasi, all’aggravio dell’Iva e al ritocco all’insù delle addizionali e del carburanti – non riguarderà le famiglie composte da pensionati e lavoratori autonomi che non potranno beneficiare del taglio del cuneo fiscale. Queste famiglie, pertanto, saranno chiamate, molto probabilmente, a pagare di più rispetto a quanto hanno versato quest’anno”. Non solo: “In tutti i casi, fa notare la Cgia, se il confronto viene realizzato tra il 2014 e il 2011, anno in cui non era ancora applicata l’Imu, l’aggravio assume una dimensione preoccupante. Il giovane single si e’ visto aumentare il peso delle tasse di 273 euro, la coppia bi-reddito con un figlio a carico di 339 euro, mentre la famiglia monoreddito addirittura di 749 euro”. Bastava prestare più attenzione al papello sfornato dalle “teste d’uovo” mestrine per capire che i titoloni festosi (più da addetti stampa del governo che da giornalisti) di agenzie e quotidiani sono stati un pelino azzardati.
Ma andiamo oltre e analizziamo nel dettaglio cosa è accaduto con gli ultimi 4 governi. L’infernale sistema fiscale italiano s’è trasformato in coacervo di norme e tributi (a centinaia). Le prime (burocrazia) hanno un peso che è quantificabile in costi veri propri per chiunque (imprenditori e non), come affermato già qualche anno fa da PriceWaterhouseCooper. Si parla di migliaia di euro all’anno. I secondi, dal governo Berlusconi del 2008 in poi, sono continuamente cresciuti di numero e di peso. Facciamone un elenco sommario:
Ecco, per gradire, i 21 nuovi balzelli del governo Pdl-Lega Nord (o aumenti vari)
- Tassa di 30 euro più marca da bollo di 8 per ogni ricorso al giudice di pace.
- Eliminata la detrazione del 19% per gli acquisti di abbonamenti ai trasporti pubblici locali.
- Eliminata la detrazione del 19% per le spese di aggiornamento degli insegnanti.
- Cancellato il credito d’ imposta, introdotto da Prodi, del 10% alle imprese che fanno ricerca ed innovazione.
- Niente restituzione fiscal drag a lavoratori e imprese.
- Introduzione della cosiddetta tassa sulla tecnologia (lettori multimediali, telef. cellulari, computer). Costerà circa 100 euro a famiglia.
- Aumento tariffe dell’ acqua (grazie alla privatizzazione fatta da Tremonti, art. 23 bis decreto legge 133/2008).
- Aumento delle tariffe postali.
- Aumento pedaggi austostrade Anas.
- Aumento di 3 euro sui biglietti aerei per chi parte da Roma e Milano, per qualsiasi destinazione e su qualunque compagnia, low cost incluse.
- Aumento biglietti dei treni, sia regionali che a lunga percorrenza.
- Raddoppio dell’ IVA sugli abbonamenti alle pay tv.
- Tabacchi: aumentano sigarette low cost e “fai da te”.
- Aumento canone Rai.
- Confermata l’ applicazione dell’ Iva sulla tassa rifiuti, nonostante sentenza contraria Corte Cosituzionale.
- Stretta fiscale sulle compagnie assicurative (che sicuramente si rifaranno sugli assicurati).
- Imposta di scopo (i comuni possono istituire nuovi tributi, ad es. tassa di soggiorno per i turisti) per favorire investimenti nel territorio comunale.
- Concessa alle regioni la possibilità di aumentare fino al 3% l’ addizionale Irpef.
- Istituzione pedaggio sui raccordi autostradali (ad es. Firenze-Siena, Roma-Fiumicino, Salerno-Avellino, tangenziale Bologna).
- Aumento aliquota contributiva, dal 25 al 26%, per iscritti a gestione separata INPS (professionisti senza previdenza di categoria, venditori a domicilio e lavoratori autonomi occasionali).
- Aumenta al 10% (dal 7-8) l’ “aggio” per la riscossione dei tributi concesso alla Riscossione spa. La nuova norma implica un aggravio per il contribuente pari al 2.5% circa in caso di pagamento dopo il sessantesimo giorno.
Dopo l’uomo di Arcore, è toccato a Mario Monti, voluto e imposto da Napolitano. Ecco, ha scritto il collega Giuliano Zulin, come ha trattato i contribuenti:
1) CASA – Da quest’anno scatta l’Imu, l’imposta municipale sugli immobili. Due le aliquote: 0,4 per mille sulla prima abitazione, 0,76 per mille sulle altre case di proprietà.
2) RENDITE – L’Imu garantirà un maggior gettito rispetto alla vecchia Ici, grazie all’ampliamento della base imponibile attraverso l’aumento fino al 60% dei moltiplicatori previsti per i fabbricati iscritti al Catasto.
3) IRPEF – Il governo ha bloccato l’aumento delle aliquote, ma ha concesso alle Regioni la possibilità di aumentare l’addizionale dallo 0,9% all’1,23%.
4) IMMOBILI ALL’ESTERO – Introdotta un’imposta ordinaria sul valore delle abitazioni detenute all’estero dalle persone fisiche. Il costo? Pari a quella dovuta sugli immobili tenuti in Italia. Previsto comunque un credito d’imposta per le eventuali imposte patrimoniali dovute nel Paese in cui gli immobili sono situati.
5) BOLLO SUI CONTI – Scatta l’imposta di bollo per le comunicazioni relative a strumenti e prodotti finanziari: sarà dell’1 per mille nel 2012 e dell’1,5 per mille a partire dal 2013. L’applicazione dell’aliquota proporzionale è estesa:
5-a) alle gestioni patrimoniale
5-b) alle quote di fondi di investimento italiani ed esteri
5-c) alle polizze vita
5-d) ai buoni fruttiferi postali per i quali, tuttavia, è stabilita una soglia di esenzione qualora il valore non superi i 5mila euro
6) ESTRATTI CONTO – Il bollo sugli estratti conto e i rendiconti dei libretti di risparmio resta a 34,2 euro per le persone fisiche. Sale invece a 100 euro se il cliente non è una persona fisica.
7) IMPOSTA SULL’ESTERO – Introdotta un’imposta sulle attività finanziarie detenute all’estero dalle persone fisiche. Si applica con le stesse aliquote della nuova imposta di bollo sulle attività detenute in Italia.
8) IMPOSTA SULLO SCUDO – Nuova imposta di bollo sulle attività finanziarie “scudate” per continuare a mantenere l’anonimato col Fisco italiano: l’imposta è fissata al 10 per mille per quest’anno, al 13,5 per mille per il 2013 e al 4 per mille a partire dal 2014
9) UNA TANTUM SULLO SCUDO – Solo per quest’anno è istituita un’imposta straordinaria del 10 per mille sulle attività finanziarie “scudate” che, alla data del 6 dicembre 2011, sono state prelevate o liquidate.
10) TASSA SULL’AUTO – Addizionale erariale alla tassa automobilistica regionale, da versare allo Stato, sulle auto di potenza superiore ai 185 Kw: sono 20 euro per ogni chilowatt che supera il limite.
11) TASSA SULLA BARCA – Prevista un balzello sullo stazionamento, navigazione, ancoraggio e rimestaggio per le unità da diporto che stazionano nei porti nazionali o navighino nelle acque italiane: si va dai 5 euro al giorno per le piccole imbarcazioni, fino a 703 euro per le navi superiori ai 64 metri.
12) TASSA SUGLI AEREI – Nasce un’imposta erariale sugli aeromobili: si va da 1,5 euro al chilo (per gli aerei fino a mille chili) a 7,55 euro al chilo (per gli aerei superiori a 10000 chili).
13) ACCISA BENZINA – Aumenta l’accisa sulla benzina (con inevitabile rincaro dell’Iva e quindi del prezzo finale) di 8,2 centesimi al litro
13-a) Da ieri rincaro dell’accisa sui carburanti in Piemonte: 5 centesimi, che diventano 6,1 col rincaro l’Iva
13-b) Aumenta l’accisa in Liguria: 5 cent, quindi 6,1 cent (contando pure l’Iva)
13-c) Rincara di 7,6 centesimi l’accisa nelle Marche: il prezzo finale sale così di 9,1 centesimi.
13-d) Carburante più caro anche in Toscana: +5 cent, +6,1 considerando la solita Iva.
13-e) Accisa più consistente pure in Umbria: +3,4 cent, prezzo finale +4,1 centesimi.
13-f) Rincari legati ai carburanti anche in Lazio: l’accisa fa un balzo di 2,6 cent, aumentando il pieno di altri 3,1 cent al litro.
14) ACCISA GASOLIO – L’accisa sul gasolio è già aumentata di 11,2 centesimi al litro.
15) ACCISA GPL – Non si salva nemmeno il gpl, la cui accisa sale di 2,6 centesimi.
16) PIÙ IVA/1 – Dal 1° ottobre è disposto un incremento di due percentuali dell’aliquota Iva ridotta, che salirà dal 10 al 12%.
17) PIÙ IVA/2 – Sempre dal 1° ottobre rincarerà (dopo l’aumento dello scorso settembre) l’aliquota ordinaria dell’Iva: passerà dal 21 al 23%.
18) TASSA SUI RIFIUTI – Alla tariffa per il servizio rifiuti si applica una maggiorazione pari a 0,3 euro per metro quadrato di superficie (elevabile dal Comune fino a 0,4 euro). Il tributo dovrebbe comunque scattare nel 2013.
19) MENO PENSIONE – Saranno indicizzate all’inflazione solo le pensioni fino a 1.400 euro. Di fatto, gli assegni superiori subiranno una specie di tassazione, ovvero il mancato adeguamento del trattamento all’aumento del costo della vita.
20) CONTRIBUTI AUTONOMI – Salgono le aliquote contributive per coltivatori diretti, artigiani, commercianti e autonomi: aumenteranno dell’1,3% quest’anno, poi l’incremento sarà dello 0,45% fino ad arrivare ad un’aliquota del 24%.
21) AUTONOMI SEPARATI – Aumentano di uno 0,3% l’anno (fino a raggiungere un’aliquota del 22%) i contributi per gli autonomi iscritti alla gestione separata Inps.
22) TASSA SUL TFR – Per la quota superiore al milione di euro del trattamento di fine rapporto si applicherà l’aliquota massima Irpef del 43%.
23) PENSIONI D’ORO – Arriva un prelievo del 15% sugli assegni previdenziali che superano i 200mila euro.
24) CARO TABACCO – Nessun aumento del prezzo delle sigarette. Aumentano le accise solo sul tabacco trinciato ovvero quello venduto in buste per preparare manualmente le sigarette.
25) CANONE RAI – Il canone Rai aumenta anche quest’anno. Entro il 31 gennaio bisognerà versare la somma di 112 euro: 1,5 euro in più rispetto al 2011.
26) PEDAGGI – L’ultimo giorno dell’anno sono stati decisi gli aumenti dei pedaggi autostradali in vigore già da ieri. Ecco i rincari tratta per tratta:
26-a) Autostrade Meridionali: +0,31%
26-b) Autostrade del Brennero: +1,22%
26-c) Torino-Savona: +1,47%
26-d) Milano-Serravalle: +1,85%
26-e) Tangenziale di Napoli: +3,49%
26-f) Autostrade per l’Italia: +3,51%
26-g) (Sitaf) barriera di Bruere +4,15%; barriera di Salbertrand +5,12%; barriere di Avigliana +5,62%
26-h) Società autostrada Tirrenica: +4,82%
26-i) Autostrada dei Fiori: +5,22%
26-l) Autostrade Centro Padane: +5,62%
26-m) Società autostradale Ligure Toscana: +5,68%
26-n) Autostrade Torino-Ivrea: +6,66%)
26-o) (Satap) Torino-Novara Est +6,32%; Novara est-Milano +6,8%
26-p) Strada dei Parchi: +8,06%
26-q) Brescia-Padova: +7,45%
26-r) Autocamionale della Cisa: +8,17%
26-s) Satap, tronco A21: +9,7%
26-t) Società autostrade valdostane: +11,75%
26-u) Autovie Venete: +12,93%
26-v) Raccordo autostradale della Valle d’Aosta: +14,17%
27) BOLLETTE GAS – L’Autorità per l’energia (e il governo non l’ha fermata, come invece è successo in Spagna) ha deciso un rincaro del 2,7% per la tariffa del gas
28) BOLLETTE LUCE – Sempre l’Authority ha aumentato del 4,9% la tariffa elettrica.
Spero di non aver dimenticato nulla. Passiamo, ora (prima di arrivare all’osannato Matteo Renzi), ai governi Monti (larghissime intese, con il voto favorevole anche del Pdl al completo) e Letta (Larghe intese). A seguire, i regalini che ci hanno appioppato stando a Palazzo Chigi.
1. Accise dei carburanti aumentate.
2. Aumento Bolli a 16 euro.
3. Riduzione detrazione Irpef.
4. Introduzione della Iuc (che con l’arrivo della Tasi e della Tarsu aumentata reincorpora la vecchia Imu sulla prima casa).
5. Aumenti dell’Iva, dal 20% al 21% (Monti); dal 21% al 22% (Larghe Intese).
6. Ennesima riduzione delle detrazioni fiscali.
7. Marche da bollo da 1,81 euro e 14,62 euro sono aumentate, rispettivamente, fino a 2 euro e 16 euro. L’aumento è pari al 10%.
8. Aumentata l’imposta di bollo, che grava sulle comunicazioni relative ai prodotti finanziari: dallo 0,15% di allo 0,2%.
9. Per i co.co.co aliquota contributiva che sale dal 20 al 21% per arrivare al24% nel 2016.
10. Per le imprese con oltre 15 dipendenti non incluse nella Cig ordinaria e straordinaria viene poi chiesto un versamento pari allo 0,5% delle retribuzioni per due terzi a carico del datore di lavoro e per un terzo dell’impresa.
11. Introduzione della Tobin tax, del superbollo sulle auto di lusso, della tassa sulle imbarcazioni, altro aumento dei pedaggi autostradali, aumenti vari delle accise sui carburanti un’altra volta.
12. Introduzione della Mini-Imu sulla prima casa e innalzamento dell’aliquota della Tasi dopo l’approvazione della legge di stabilità.
Qui mi fermo qui perché non ho una memoria elefantiaca. Anche per questo elenco, ad ogni buon conto, attendo da voi lettori ulteriori ragguagli.
E arriviamo ad oggi, all’ultima legge di stabilità. Cosa ci racconta la solita Cgia? Che da oggi, sarete ulteriormente massacrati di tasse. Ecco i 12 aumenti in vigore da stamattina, che contribuiranno a svuotare il portafoglio dei contribuenti italiani.
1) acqua potabile;
2) benzina e gasolio per autotrazione;
3) multe per violazione del codice della strada;
4) tasse automobilistiche dovute anche per gli autoveicoli e motoveicoli ultraventennali di particolare interesse storico e collezionistico;
5) pedaggi autostradali;
6) contributi previdenziali per artigiani e commercianti;
7) contributi previdenziali gestione separata Inps;
8) birra e prodotti alcolici
9) tassazione dei fondi pensione;
10) tassazione sulla rivalutazione del Tfr;
11) riduzione esenzioni sui capitali percepiti in caso di morte in presenza di assicurazione sulla vita;
12) Iva per l’acquisto del pellet.
A questa sfilza va aggiunto quanto già deciso durante lo scorso anno, tipo la tassa su smartphone e chiavette USB, l’aumento dei tabacchi, l’aumento delle spese da sostenere per cause, ricorsi e processi, la TASI, l’aumento dell’Iva prossima ventura, sino al 25,5 %, come da clausola di salvaguardia approvata a maggioranza, l’aumento degli anticipi Irpef e Ires, l’aumento delle tasse forfettarie per le “giovani imprese”, il salasso delle gabelle locali (cresciute di circa il 500% dal 1992 ad oggi, ma ora gli enti locali avranno mano libera con le aliquote). Peraltro, le clausole di salvaguardia prevedono aumenti di tasse fino a 70 miliardi di euro entro il 2018). Il tutto, in cambio di qualche mancetta, o elemosina se preferite, tipo la riduzione della bolletta elettrica (col petrolio caduto a 50$ il barile!!!), gli 80 euro detraibili per alcune tipologie di lavoratori dipendenti.
Mi scuso per la lungaggine, ma serviva dettagliare. La morale di tutta questa storia? Berlusconi, Monti, Letta e Renzi han solo fatto finta di abbassare le tasse! (Anche quelli prima di loro, sia chiaro). E a noi che resta? Non resta che fare come loro, imitiamoli: facciamo finta di pagarle! Massì, cominciamo alla grande l’anno nuovo!
Caro Sor Leonardo hai dimenticato l’aumento dell’Iva sui Pellets 🙂 lo sai che so pignolo.
Carissimo Caseti, legga bene al punto 12 sotto la foto di Renzi, vedrà che è Lei che se la è persa per strada. Del resto, la capisco: SONO TALMENTE TANTE LE TASSE ELENCATE! 😀
Orca vacca te ghe resun , vado a vergognarmi 5 minuti.
AHAHAHAHAHAHAH, de che????