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Perché venezia deve rinascere: liberalismo e indipendenza veneta

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Venezia_lottieridi REDAZIONE

Questo pamphlet offre una serie di argomenti – basati sulla teoria liberale più coerente – a difesa del diritto dei veneziani e dei veneti a reclamare la loro indipendenza.

L’idea di base è che nella società occidentale contemporanea non sia possibile negare il “diritto di voto” a una popolazione che chieda di votare sui confini, nella prospettiva di dare vita a istituzioni nuove. Se il suffragio è talmente potente da legittimare alta tassazione e una regolazione asfissiante, non ci capisce come possa essere negata la facoltà di votare quando si richiede di ridefinire i confini di un ordine politico.

Per giunta, una piccola comunità può avvantaggiarsi dei benefici della concorrenza istituzionale (che tende ad abbassare il prelievo tributario e a elevare la qualità dei servizi), è più facilmente amministrabile, è meno esposta alla demagogia del protezionismo e al prevalere di logiche parassitarie.  Il testo evidenzia pure come nel dibattito teorico oggi sia sempre più minoritaria la posizione di chi pensa che i confini attuali siano sacri e inviolabili, e che per nessuna ragione si debba consultare la popolazione su una loro eventuale modifica.

Per questo motivo, dinanzi ai nuovi dibattiti filosofico-politici e ai fermenti che agitano le società occidentali nel loro insieme si può prevedere che anche gli ordinamenti legali e il mondo politico si troveranno presto costretti ad abbandonare le loro posizioni conservatrici.

Dettagli prodotto acquistabile su Amazon

  • Formato: Formato Kindle
  • Dimensioni file: 501 KB
  • Autore: Carlo Lottieri
  • Lunghezza stampa: 58
  • Utilizzo simultaneo di dispositivi: illimitato
  • Venduto da: Amazon Media EU S.à r.l.
  • Lingua: Italiano

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1 COMMENT

  1. Recensione tratta dalla pagina facebook dei Cattolici per l’Indipendenza del Veneto
    https://www.facebook.com/pages/Cattolici-per-lIndipendenza-del-Veneto/1572191536341302

    Perché Venezia deve rinascere ce lo spiega con passione e precisione il prof. Carlo Lottieri, docente di materie filosofico-giuridiche all’Università di Siena e alla Facoltà di teologia di Lugano, nel suo recentissimo pamphlet: “Perché Venezia deve rinascere. Liberalismo e indipendenza veneta” (disponibile su Amazon al seguente link http://www.amazon.it/Perché-Venezia-deve-rinascere-indipendenza-ebook/dp/B00RM5SQRK ).
    Con linguaggio semplice e lineare, radicato nella forza dei fatti più che nella volatilità delle opinioni, l’agile e-book sviluppa la questione veneta inserendola nell’ampio ed attualissimo tema del crepuscolo degli Stati moderni, le invadenti organizzazioni autoritarie tipiche della giacobina modernità politica, fabbricate in Europa attraverso un lungo e complesso processo storico, sulle divisioni e le macerie della pluralista “res publica christiana”.
    In prima approssimazione potrebbe destare qualche meraviglia l’immagine del superamento della forma politica “Stato moderno”, con la sua pretesa di assoluta sovranità, indivisibilità e perpetuità, agli occhi di chi quotidianamente deve fare i conti con la sua potenza di fuoco violenta, negatrice di ogni diritto naturale della persona, della famiglia, dei popoli. Eppure proprio la lettura di questo libro ne fa emergere tutta la fragilità e precarietà, di cui è già abbondante prova l’arroganza degli statisti suoi difensori, la loro ipocrisia e le contraddizioni ideologiche, su cui brevemente torneremo. Si aggiunga che oramai trasversalmente a tutte le culture politiche – persino nelle moderne culture politiche, cresciute all’ombra degli stessi Stati post-rivoluzionari –, stanno germinando elementi di resistenza o aperto rifiuto. Così vi sono – nel cuore stesso dell’Europa di oggi –, movimenti indipendentisti conservatori, progressisti, marxisti, anarchici, identitari, oppure basati sulla rivolta rispetto agli inaccettabili tassi di rapina fiscale perpetrati ai danni di specifiche popolazioni e regioni europee.
    Dai più diversi punti di vista politici ed ideologici sta dunque crollando il palco della grande finzione mitologica degli ultimi secoli, servita ad imbellettare catene materiali e spirituali, violenze spaventose senza precedente alcuno nella storia umana.
    Naturalmente ogni caso fa storia a sé e non tutti gli indipendentismi possono vantare la medesima intima logicità.
    Alla ricerca di una posizione quanto più efficace e rigorosa, Carlo Lottieri adotta e propone in questo pamphlet il punto di vista della teoria liberale più coerente, certamente “secessionista” in quanto nemica di ogni forma di dipendenza imposta con la forza, ossia di ogni legame collettivo che non sia il naturale e spontaneo corollario dell’interazione umana evolutiva, consapevole e volontaria.
    E’ l’angolo di visuale che permette di denunciare con somma lucidità la “nudità del Re”: le operazioni di sfruttamento coloniale e materiale che si verificano attraverso i giganteschi sistemi redistributivi imposti dagli Stati ottocenteschi; la retorica costituzionale che intende calpestare la libertà dei popoli sulla base di astratti documenti scritti decenni fa da persone oggi defunte, sullo sfondo di ideologie autoritarie assolutamente indifendibili in punta di buon senso e ragione, prima ancora che di diritto; il congelamento della dottrina democratica, svuotata di ogni sua effettività, strumentalizzata in passato per dare “legittimità” ai nuovi Leviatani politici, ed oggi negata in ogni possibilità di concreto esercizio a chi rivendica il “diritto di decidere”, in Catalogna come in Veneto.
    Se lo Stato italiano nel tentativo di legittimare l’occupazione delle Venezie si è sentito in dovere di mettere in scena il plebiscito burletta del 1866, non si capisce sulla base di quale principio giuridico e razionale oggi lo stesso Stato italiano possa negare ai Veneti il diritto di scegliere liberamente il loro futuro politico.
    Ma questa è solo una delle tante contraddizioni del pensiero politico ancora dominante, ancorché decadente e sulla via del tramonto, indicate in questo pamphlet dal prof. Carlo Lottieri, un pensiero che per esempio vorrebbe storicizzare il “diritto all’autodeterminazione dei popoli” confinandolo a fenomeno limitato e ridotto, sostanzialmente extra-europeo, e quindi incapace di mettere in discussione la presunta perpetuità delle strutture di potere moderne, le quali al massimo potrebbero trasferire le proprie linee di dispiegamento al livello di un nuovo, assai inquietante, Super-Stato europeo.
    L’insostenibile inconsistenza delle posizioni di difesa dei poteri vigenti configura allora la maschera di una pura volontà di potenza, o per dirla con le parole dell’Autore del testo qui presentato, una vera e propria spregiudicata “mistica del potere” disposta a schiacciare ogni posizione avversa, ed in ultima analisi quel “diritto di resistenza” che trova ampia legittimazione nella stessa dottrina cattolica, come ci ricorda Carlo Lottieri, nel testo qui presentato, citando gli autori della seconda Scolastica.
    Eppure la storia non è finita, come ci vorrebbero far credere. La “mistica del potere” è destinata a scontrarsi con la realtà delle cose e della vita. I diritti naturali dell’individuo, da cui deriva lo stesso diritto all’autodeterminazione dei popoli secondo la Dottrina sociale della Chiesa Cattolica, non sono minimamente scalfiti nella loro sostanza e razionale evidenza da quel triste epifenomeno della decadenza spirituale dell’uomo che è lo Stato aggressivo e sedicente “indivisibile” come lo conosciamo oggi.
    La rinascita di Venezia – suggerisce Lottieri in questo e-book che merita un’attenta lettura – sarà allora molto più che il comparire sulla scena politica di un nuovo Stato. Il processo di liberazione del popolo veneto dallo Stato italiano ha tutti i crismi e le potenzialità per contribuire a disegnare un futuro europeo esente dall’oppressione di istituzioni illegittime e corrotte, francamente inaccettabili.

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