de IL POLENTONE
Il Calderoli se ne stava compunto sul palco di Venezia il 15 settembre del 1996 a proclamare l’indipendenza della Padania: non in mezzo alla gente, per strada o davanti a uno schermo, ma in prima fila sul palco dei capataz. Era uno che aveva l’aria di crederci.
L’altro giorno, nel salone dei corazzieri del Quirinale se ne stava altrettanto compunto a inchinarsi al nuovo presidente della repubblica italiana, quella da cui 19 anni prima aveva proclamato la secessione. Anche questa volta aveva l’aria di crederci.
Quattro possibili spiegazioni:
Uno. Il Calderoli faceva il fintone nel 1996 incrociando le dita dietro la schiena.
Due. Il Calderoli faceva il fintone nel 2015 tenendosi la mano sulle palle.
Tre. Il Calderoli ha sempre fatto il fintone fregando tutto e tutti.
Quattro. Il Calderoli ha problemi di dissociazione e di personalità multipla, e ha bisogno di uno specialista.
In ogni caso si prospetta una sola soluzione di buon senso che risolverebbe il problema, indipendentemente dalle sue cause più profonde: se ne vada finalmente fuori dalle balle.
io ho conosciuto Calderoli, una persona arrogante che si fa i cavoli suoi, appunto, un opportunista.
Dissociazione e schizofrenia implicano caratterizzazioni comportamentali a fronte di turbamenti profondi della personalitá allorquando la polarizzazione tra senso comune e utilitá personale alternano risultati ondivaghi e per nulla ortodossi . È la proiezione in dicotomia conclamata dell’impotenza individuale ed almeno conferma di una certezza : la funzione della rappresentanza ha svuotato il valore ed il significato allorquando le funzioni antitetiche nella lettura delle modernitá impongono visione sistemica che per i limiti individuali è pura contraddizione.Ecco perchè non spetta a Calderoli , in quanto “gravosa” ma al bisogno, desiderio, destino di un popolo determinarsi se, tagliato i ponti e bruciato le navi delle debolezze , le utilitá esistenziali possano essere l’equilibrio superiore per una vittoria finalizzante. Al di fuori è adattamento , è finzione , è gestione di input ; è come dicono i soloni sinistri “, complessa”. Per autodeterminarsi bisogna provare ad essere anche altra cosa , per rispettarsi acquisire miserie altrui da convertire in soluzioni etiche .
Ecco la fine della lotta all’indipendenza. Ecco come si sono “adagiati” i combattenti di una volta. Sarà un caso che tutto è vorticosamente cambiato ma lui è sempre li? Da militanti si sono trasformati in aristocratici con i soldi delle tasse dei militanti. Meditate gente, meditate.
La soluzione tre credo sia la più azzeccata, il Calderoli è sempre stato l’espressione di quella parte di lega che in ogni caso qualsiasi cosa succedesse voleva la poltrona, solo quella.
Quando si Parlava di secessione, viva la Padania, poi l’ambasciatore presso il cavaliere, poi le scope per pulire dai traditori e dai ladri, oggi a osannare chi parla, come sempre, di itaglia una e indivisibile, domani forse in un partito post-lega.
Questi personaggi sono solo opportunisti molto pericolosi.
No, più semplice.
Ha attaccato il carro dove vuole il padrone.
la Lega invece rimane sempre un punto di riferimento e non certo voi di questi giornali on line, di cui ho avuto sempre l’impressione che abbiate solo voglia di litigare e di sembrare i più bravi, ma in pratica concludendo poco