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I territori alpini ad autonomia speciale non vogliono perdere i loro poteri

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regioni autonomedi REDAZIONE

Il PATT, la SVP, l’Union Valdôtaine e la UAL si sono incontrati a a Trento per fare il punto sull’attuale situazione politica nazionale e per rinsaldare l’alleanza che da tempo li unisce nelle battaglie politiche comuni alle tre autonomie speciali. Soprattutto ora, che il Governo Renzi – pèer voce della ministra Boschi – ha lasciato intendere che lo Stato avrà la precedenza anche sulle autonomie stoiche. 

All’incontro, organizzato dal PATT, hanno partecipato il segretario del PATT, Franco Panizza, l’Obmann della SVP, Philipp Achammer, il presidente dell’UV, Ennio Pastoret e il segretario politico della UAL, Manuel Farina. Saranno presenti, come invitati, anche i presidenti delle Province autonome di Trento e Bolzano, Ugo Rossi e Arno Kompatscher, e il Presidente della Regione Valle d’Aosta, Augusto Rollandin.

A livello più strettamente politico, SVP, PATT, UV e UAL hanno proposto un documento in cui si conferma la volontà di rafforzare, in ogni sede e a tutti i livelli, un’alleanza politica storica per:

 – rivendicare convintamente le ragioni delle Autonomie in un contesto politico e in un clima d’opinione incline al centralismo e che non riesce a comprendere appieno il valore delle Specialità che hanno portato a risultati positivi in tutti i settori e che oggi dovrebbero essere prese a modello e costituire un esempio per l’Italia intera;

– mettere in campo una rappresentanza politica e istituzionale unitaria, in grado di operare su tutti i livelli (Parlamento Europeo, Parlamento Italiano, Conferenza Stato-Regioni, Macroregione Alpina, Enti Locali) per tutelare e valorizzare le ragioni e le potenzialità delle Autonomie speciali, in particolare nella Riforma Costituzionale in corso, e garantire il pieno rispetto degli accordi raggiunti sul piano dei rapporti finanziari e delle competenze con lo Stato centrale;

– portare avanti ogni iniziativa utile per valorizzare la dimensione e la vocazione plurilingue dei rispettivi territori di confine, per promuovere l’Europa dei Popoli e le Euroregioni che uniscono popoli storicamente e culturalmente affini per costruire condizioni e opportunità di crescita per le comunità che vi abitano ed in particolare per le giovani generazioni;

– sostenere e favorire la costituzione a livello comunitario della Macroregione Alpina ed agire perché valorizzi le prerogative e le potenzialità delle comunità di montagna; 

– avviare tutte le iniziative politicamente percorribili per ripristinare le competenze primarie intaccate dalla giurisprudenza della Corte Costituzionale e dalla legislazione nazionale, per ampliare le competenze statutarie, con l’obiettivo di sviluppare dinamicamente l’autonomia per tendere all’Autonomia Integrale; 

– operare in maniera coordinata nelle fasi fondamentali che riguardano l’elaborazione e l’approvazione dei nuovi assetti costituzionali e delle modifiche agli Statuti di autonomia; 

– impegnarsi, con tutti gli strumenti a disposizione, perché sia riconosciuto e attuato ad ogni livello il principio dell’intesa nei processi di modifica e di attuazione costituzionale e statutaria e affinché sia avviato e completato il percorso di ripristino delle competenze già attribuite dagli Statuti e il trasferimento delle nuove competenze concordate con il Governo.

Gli autonomisti, scrive l’Adigetto.it, sono in prima linea, ancora più uniti, per difendere ed ampliare l’Autonomia dei territori virtuosi delle Alpi.

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