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I “nostri marò”, anche senza tosi continua la deriva italianista della lega

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Colosseo - Manifestazione a sostegno dei due marò Latorre e Gironede IL POLENTONE

Al Pirellone di Milano è allestita la mostra-evento “Guardare il mondo con gli occhi di Gandhi” costruita sulla disponibilità degli occhiali appartenuti al Mahatma.

Attori, cantanti, personaggi televisivi, rappresentanti delle istituzioni (don Mazzi, Paolo Berlusconi, Renato Pozzetto, Roberto Maroni, Franco Baresi, Susanna Messaggio, Franco Baresi, Claudio Cecchetto, eccetera): tutti in fila per indossare gli occhiali originali di Gandhi e chiedere a gran voce all’India il ritorno in patria dei due marò Latorre e Girone. Per il presidente forzitaliota del Consiglio regionale questo è «un modo intelligente e moderno per avviare la campagna virale che ha l’obiettivo di dare maggiore attenzione sul tema e far vedere che l’India ha anche un volto che è quello di Gandhi». La mostra, promossa dalla fondazione The Boga Foudation, si sposterà poi a Rho e poi a Taranto, patria di uno dei due marò. Mettere assieme Gandhi e i maldestri fucilieri è davvero un esercizio acrobatico.

FUXIA_MARONILa spumeggiante iniziativa è partita dal consigliere Marco Tizzoni, eletto con la Lista Maroni, che si è procurato il patrocinio del Consiglio regionale lombardo.

Sull’indipendentismo dei seguaci della Lista Maroni esistono antiche perplessità: proprio in questi giorni l’ineffabile dottoressa Baldini (vedi foto a sinistra) ha fondato il movimento Fucsia People assieme a un gruppetto di patriottici camerati. Questa Lista Maroni è davvero un ricettacolo di strabordante e affettuosa italianità: meglio sarebbe chiamarla Lista Marò.

Ma c’è di peggio. Il giovedì pomeriggio i Giovani Padani tengono su Radio Padania una loro trasmissione. Nell’ultima puntata un gruppetto che si presenta come “Barbari della Martesana”si è dilungato a magnificare l’oculistica e tricoloruta iniziativa, con tutto un contorno di “nostri marò”, “nostri soldati”, e ovviamente “nostro paese”. Chi si è illuso che la deriva italianista che impesta la Lega potesse interrompersi con il congedo di Tosi, deve confrontarsi con la straordinaria lucidità ideologica e con la furibonda padanità dell’ultimissima generazione dei frequentatori di Via Bellerio. Tosi di Tosi.

P.S. Accostare due militari all’icona della non violenza per antonomasia è di per sé demenziale!

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2 COMMENTS

  1. Tosi è uno, lo devono seguire ancora almeno 9.999 suoi simili.
    Se siamo arrivati al fucsia significa che in politica sono proprio finiti i colori!!!!!

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