Il Fisco italiano è una macchina di tortura. In qualsiasi momento può utilizzare uno dei suoi macabri strumenti per infilleggere male ulteriori ai contribuenti.
Riprendiamo dal Gazzettino: «È in arrivo un’altra ondata di imposte per i commercianti coneglianesi che questa volta devono pagare la tassa “sull’ombra”. In prima battuta potrebbe sembrare uno scherzo, invece è uno di quei balzelli nascosti (ma poi nemmeno tanto) tra le pieghe delle norme italiane. Se un negozio o un bar ha una tenda parasole esterna che proietta l’ombra sul suolo pubblico, deve pagare una tassa che rientra nella Tosap, tassa sull’occupazione del suolo pubblico. Seppure l’occupazione sia ovviamente solo virtuale. “È assurdo – afferma Mathias Doimo, titolare del negozio di alimentari “La Dispensa” di via Vital -. Pagheremo anche questa, ma veramente non se ne può più. È una vergogna”».
Il titolare del negozio, insomma, all’esterno, per proteggere la vetrina dal sole in modo che i prodotti alimentari non siano direttamente esposti alla luce, ha installato una tenda di quattro metri quadrati. Alcuni giorni fa ha ricevuto da Abaco, la società che gestisce la tassa per conto del Comune, la richiesta di pagamento. L’imposta ha una tariffa di 8,40 euro al metro quadrato e la tassa viene calcolata sulla base della superficie della tenda. Nel suo caso la tenda è di 4 mq, quindi deve pagare 33,6 euro che con i vari arrotondamenti arriva a 34 euro.
Ovviamente da suddito acquiescente pagherà. Per la cronaca, il balzello non è una novità, esiste da tempo immemore.
Eppoi quanto sono attenti i vigili urbani nel controllo di queste tende!