Una ne pensano e cento ne combinano. I governanti italiani sono talmente amanti delle tasse che le inventano, fanno a gara per inventarle.
“Chi deciderà di viaggiare su aerei o navi in partenza dalle grandi città dovrà pagare un’imposta aggiuntiva che non dovrebbe superare i due euro a passeggero. La misura è stata messa nero su bianco dall’Associazione dei Comuni che l’ha inserita nella bozza di decreto enti locali, ora al vaglio del Governo (e che dovrebbe essere approvata in prossimità della Pasqua). Aeroporti e porti dei maggiori centri saranno, dunque, più cari. La nuova tassa servirà a finanziare le città metropolitane, soprattutto alla luce del debito ereditato dalle Provincie di cui hanno preso il posto e che, se non sanato, rischierebbe di mettere già in pre-dissesto i nuovi enti locali. Per le navi, invece, si tratterà invece di un’imposta di sbarco che toccherà alle compagnie di navigazione riscuotere”. Come l’ho letta ve la riporto, ma ricordandovi che il saggio e benevolo governo ha pensato a esenzioni speciali per residenti, lavoratori e pendolari.
Si vede che per accelerare la crescita mancava ancora una gabella… e non sarà l’ultima purtroppo.