Qualche tempo fa, annunciamo il fallimento del “Mercatone Uno”. Oggi, segnaliamo un altro apprezzabile segnale della ripresa: la crisi di Carrefour.
Riportiamo: “«La scrivente società comunica la procedura di riduzione del personale nei confronti di complessivi 52 lavoratori in forza presso il proprio ipermercato di Marcon». Con una lettera indirizzata ai sindacati di categoria, a Veneto Lavoro, Regine, Provincia e tutti gli enti coinvolti, l’ipermercato Carrefour annuncia la volontà di tagliare personale in eccesso all’interno del proprio punto vendita di via Mattei. Tra le motivazioni addotte, la principale è la crisi economica. L’andamento delle vendite nette è in diminuzione, il risultato operativo dell’ipermercato è negativo, i clienti sono meno, lo scontrino medio in progressiva diminuzione anche quello. Da qui «la necessità», si legge testuale, «di effettuare interventi strutturali volti a riequilibrare in maniera definitiva il rapporto tra personale e fatturato»”.
Ovviamente, ora sarà il solito stillicidio di richieste di ammortizzatori sociali e contratti di solidarietà da parte del sindacato. Tra un po’ faranno una legge per contabilizzare gli ammortizzatori come crescita del Pil, perchè le barzellette renziane non possono essere smentite dai fatti.
DISASTROSO IL RAPPORTO AVUTO ORDINANDO VIA E-MAIL – ZERO PROFESSIONALITA’ INFORMATICA E DI METODICA ORDINI CON ALLA FINE RISULTATO FINALE “IMPOSSIBILITATI AD ESEGUIRE”. DIRLO SUBITO NO? DATI ANAGRAFICI RINDONDANTI. ETC. ETC. DA PROVARE PER CREDERE.
Era facilmente prevedibile già una decina di anni fa.
L’entroterra Veneziano è stato imbottito di centri commerciali in una misura che non doveva lasciare dubbi circa la crisi a cui sarebbero andati incontro. Ne ho perso addirittura il conto , ma tra Mestre Marghera Marcon Mogliano Veneto Riviera del Brenta sono ormai molti più di una decina e stiamo parlando di Ipermercati ove si trova di tutto.
La conseguenza più immediata è stata la desertificazione dei centri abitati. Girare a piedi per Mestre è sconfortante, decine e altre decine di negozi chiusi ormai da anni con il cartello , ormai scolorito ed appeso , di vendesi o affittasi .
Adesso arriva la seconda parte della disgrazia , con i consumi in calo e la concorrenza spietata che gli Iper devono farsi , a rimetterci sono i dipendenti non più necessari.
Le multinazionali , sopratutto Francesi , quì hanno fatto il buono e cattivo tempo .
Con l’aria che tira non ci sarà barba di politico di qualchesia colore in grado di aggiustare le cose.
Cordiali saluti da Aldo