Renzi, Poletti e Padoan pensano che la panacea per far aumentare il PIL sia quella di assumere dipendenti pubblici, come fatto con i 120.000 precari nella scuola o le migliaia assunte all’Agenzia delle Entrate. Qualcuno, dovrebbe una volta per tutte spiegare loro che quelle categorie sono solo “consumatori di ricchezza” (alias parassiti).
I “produttori di ricchezza”, al contrario, sono quelli che competono sul mercato, che realizzano prodotti di cui qualcuno ha realmente bisogno. E che accade tra questi? Ce lo dice l’Istat: “Le grida di giubilo per la ripresa prossima, lanciate dopo i risultati dell’industria a dicembre (+1,4%) sono state subito cancellate dai dati di gennaio. Infatti, secondo l’Istat, a gennaio c’è stato un calo dell’1,6% nella produzione industriale rispetto a dicembre, con un -0,9% sul merctao interno e un -3,1% su quello estero. La perdita è ancora più grave se il confronto viene fatto con gennaio 2014: -2,5%. Calano anche gli ordinativi: -3,6%. Ed è soprattutto questo che preoccupa: se calano gli ordinativi, vuol dire che la ripresa si allontana”. Non basta l’incremento delle vendite automobilistiche a far segnare un segno positivo. E non basterà nemmeno il quantitative easing di Mario Draghi.
Carramba che sorpesa… per loro, non per noi!