“Passiamo per il governo dei comunicatori ma ritengo che il governo non sia stato bravo a comunicare quello che ha fatto. Rovescio l’assunto: il governo ha fatto molto di più di quello che ha comunicato. E questo lo considero un errore clamoroso. Chi fa più di quello che comunica nella politica di oggi sta sbagliando tutto perché comunicazione è il modo di entrare in rapporto con i cittadini che sono i controllori, punto di riferimento fondamentale”. Intervenendo alla Luiss School of government, Matteo Renzi ha avuto il coraggio di dire anche questo. Probabilmente per colmare questa lacuna nella comunicazione, Renzi passerà tra televisioni, giornali e l’immancabile twitter anche le ore notturne. Durante quelle diurne il tempo dedicato alla comunicazione non può dirsi scarso.
E’ d’altra parte un classico autodenunciare un errore che nessuno ritiene tale. Sarà, ma io più lo sento parlare, meno comprerei qualcosa da lui.
Di certo, c’è una cosa nella quale il governo in carica ha fatto molto più di quanto ha comunicato: tassare. Ancorché Renzi continui a dire che le tasse le ha ridotte, i numeri non danno sostegno alla sua comunicazione.
Un solo esempio: la tassazione sugli immobili. Come documentato dal Sole 24 Ore del 23 marzo, nel 2014 tra Tasi e Imu lo Stato ha incassato 25.2 miliardi, ossia 1.6 miliardi in più rispetto al 2012. E la fonte del Sole 24 Ore è il bollettino delle entrate tributarie pubblicato dallo stesso ministero dell’Economia. Ma il ministro Padoan ha recentemente assicurato che la prossima “local tax” sarà conveniente per tutti, per cui non c’è di che preoccuparsi. Se si ha residenza fiscale fuori dall’Italia.