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Referendum, una mozione da presentare nei comuni

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Il 29 marzo scorso, nell’ambito del secondo laboratorio politico, organizzato a Gazzada Schianno (Varese), il Collettivo Avanti ha presentato un nuovo tassello, nella propria campagna di sostegno al referendum autonomista lombardo. Stefano Crippa e Claudio Franco hanno infatti predisposto, per l’occasione, un testo standard di mozione comunale, il cui obiettivo è dare supporto alla Deliberazione del Consiglio Regionale numero 638, adottata lo scorso 17 febbraio dall’aula del Pirellone.

La mozione ha un grande valore, sia in termini giuridici che politici. In relazione al primo aspetto, essa si propone come azione di complemento, da parte degli enti locali e ai sensi dell’attuale articolo 116 della Costituzione italiana, nella richiesta di maggiori poteri per la nostra Regione. Per quanto riguarda invece l’aspetto più prettamente politico, la mozione ha il grande pregio di non pretendere una presa di posizione in merito al quesito referendario, bensì esclusivamente in relazione al diritto di decidere da parte della popolazione. La mozione Crippa-Franco fa leva sui principi del civismo (azione partente dai comuni e non dai partiti), della democrazia diretta (valore del voto referendario) e della partecipazione (obiettivo stimolare dibattito e presa di coscienza popolare). Il tutto, partendo da un’impeccabile contestualizzazione giuridica, che inserisce la DCR 638 e la stessa mozione comunale in un quadro perfettamente compatibile con la costituzione italiana e con lo Statuto della Lombardia.

La mozione è già stata consegnata ai quattro sindaci presenti a Gazzada Schianno, ovvero la padrona di casa Cristina Bertuletti, Samuele Astuti di Malnate, Matteo Bianchi di Morazzone e Giorgio Ginelli di Jerago con Orago. Nei giorni successivi il testo è stato personalmente trasmesso a Gianmarco Corbetta, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, e a Fabrizio Cecchetti, vicepresidente del Consiglio Regionale. Prossimamente la mozione verrà inviata a tutti i sindaci lombardi, con un’accompagnatoria esplicativa.

Con questa iniziativa, il Collettivo Avanti intende affiancare la maggioranza referendaria regionale, delineando un percorso di progressiva autonomizzazione della Lombardia, imprescindibile per porre le basi politiche e giuridiche che potranno condurre all’emersione della nostra comunità quale Regione-Stato. Da quel momento in poi potranno aprirsi prospettive separatiste dichiarate ed effettive, a patto che la popolazione scelga di partecipare e non di delegare: senza ampio supporto della cittadinanza, nessun politico compirà mai passi tanto netti. Il lavoro, dunque, è complesso e di non breve durata, salvo improbabili e repentine implosioni dello stato italiano, le cui conseguenze potrebbero comunque non essere affatto favorevoli e gradevoli: lo spettro della sudamericanizzazione aleggia sempre. Quanto detto non preclude affatto la possibilità di propagandare, da subito, l’indipendenza, quale via di salvezza sicura e urgente. Resta il fatto che qualsiasi risultato intermedio, nel frattempo, va non soltanto acquisito, ma anche ricercato e rivendicato. Esattamente come fanno tutti gli indipendentisti seri in Europa. Quindi, per arrivare ad una sana e robusta secessione, cominciamo a prenderci da subito più autonomia e più Lombardia. Riportiamo il Governo a casa. (Alex Storti)

*   *   *

Mozione Comunale

Oggetto: SOSTEGNO AL REFERENDUM D’AUTONOMIA

Tenuto conto che

Il Consiglio Regionale con 58 voti a favore e 20 contrari (in ossequio alle richieste dell’articolo 52, primo comma, dello Statuto d’Autonomia della Lombardia) ha votato la Deliberazione del Consiglio Regionale 17 febbraio 2015 – n. X/638 avente ad oggetto “l’Indizione di referendum consultivo concernente l’iniziativa per l’attribuzione a Regione Lombardia di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione”

Il  D.C.R. 17 febbraio 2015 – n. X/638 delibera

di indire referendum consultivo ai sensi degli articoli 25 e seguenti della legge regionale 34/1983, rivolto alla popolazione iscritta nelle liste elettorali dei comuni della Regione Lombardia per l’espressione del voto sul seguente quesito:

«Volete voi che la Regione Lombardia

Collettivo Avanti

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