Un altro successo per l’occupazione italiana passa dalla Whirlpool, via Famiglia Merloni, che aveva ceduto il 60% agli americani parte del pacchetto azionario per 768 milioni di euro.
L’intesa siglata nel 2013, però, non va, non funziona, alla faccia dei sindacati. La congiuntura economica non è di certo migliorata, anzi, anche in virtù delle sanzioni che hanno colpito la Russia, uno dei mercati strategici di Indesit. Fenomeni da baraccone nel seguire Obama e l’Ue sulle sanzioni. Insomma, il programma di integrazione, definito “di ampio respiro” da una vaga nota del gruppo, non è ancora stato ultimato ma Whirlpool si impegna a consegnarlo “entro aprile”. Per una perversa ironia della sorte, ieri che il documento è arrivato sul tavolo di governo e sindacati, gli esuberi previsti sono 1.350, grossomodo gli stessi che erano stati scongiurati dall’accordo del 2013. Scongiurati solo pensando che l’Italia sarebbe “cresciuta”, ma ormai sappiamo che le bugie hanno le gambe corte.