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Ecco il 105° segnale della ripresa: giù la fiducia di cittadini e imprese

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depressionedi LUIGI CORTINOVIS

Nonostante gli sforzi del regime per propagandare l’ottimismo (basti pensare all’epiteto di gufo che Renzi affibia a chiunque non vede in lui e nel suo governo doti taumaturgiche), anche l’Istat è costretto a segnalare i cambi di umore di chi abita l’Italia.

Diminuisce, insomma, la fiducia dei consumatori e delle imprese nell’economia ad aprile. L’indice composito del clima di fiducia dei consumatori è sceso a 108,2 da 110,7 del mese precedente, deludendo le attese del mercato che erano per 110,4 punti. Anche l’indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane mostra un calo, a 102,1 da 103 di marzo, in questo caso risultando migliore delle previsioni degli analisti che erano per 103,6 punti.

L’Istat precisa che sono in diminuzione tutti gli indici delle componenti del clima di fiducia dei consumatori: in particolare quello economico (134,4 da 144,1); quello personale (98,9 da 99,7); quello corrente (101,3 da 102,2) e quello futuro (118,6 da 123,6).

Peggiorano i giudizi dei consumatori sull’attuale situazione economica del Paese, sulle attese sull’economia e sulla disoccupazione. Riguardo le imprese, migliora l’indice del clima di fiducia del settore manifatturiero (a 104,1 da 103,7) e del commercio al dettaglio (a 105,9 da 103,0), mentre scende quello delle imprese di costruzione (a 113,3 da 116,0) e dei servizi di mercato (a 104,4 da 108,1). Nelle imprese dei servizi peggiorano le attese sugli ordini e sull’andamento generale dell’economia; sono, invece, stabili i giudizi sul livello degli ordini.

Tutto questo con l’Expo alle porte… chissà ad ottobre che diranno.

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