Probabilmente, i duemilioni e duecentomila partecipanti al “Plebiscito digitale” di un anno fa stanno davvero tutti in Cile, perché il fatto che Gianluca Busato non sia riuscito a raccogliere 12.500 firme per la propria candidatura ed abbia gettato la spugna nella corsa per le elezioni regionali ha del sorprendente (per alcuni).
Solo ieri (vedi qui), scrivevamo del fatto che la raccolta firme per le candidature alle elezioni regionali venete sarebbe stata un nervo scoperto. Vuoi, perché c’era già chi stava col coltello fra i denti e le denunce alla mano, vuoi perché c’era chi aveva mostrato essere in palese difficoltà. Eccone una testimonianza: “Ci giunge la notizia in redazione che il movimento indipendentista VenetoSi stia facendo il furbetto con la raccolta delle firme per il deposito delle liste elettorali, e che a tal fine sia anche partita una denuncia da parte di un funzionario comunale. I fatti: alla consegna delle firme presso il Comune di Valdagno (VI), il funzionario comunale ha notato che su un foglio appariva il suo nome, con tanto di firma falsa e numero carta di identità, ben sapendo di non aver mai firmato la lista di VenetoSi il funzionario ha denunciato l’accaduto alle autorità competenti”. Il tutto è stato riportato dal sito “Pantegane.com“.
Oggi, è arrivato il comunicato di Busato: “Abbiamo atteso fino all’ultimo di poter esercitare un nostro sacrosanto diritto depositando nei termini e nelle opportune sedi la documentazione di presentazione delle liste e candidature per le elezioni regionali. Ciò non è stato possibile. Il grandissimo sforzo profuso da tantissimi volontari è stato straordinario e testimoniato dalla mole di documentazione kafkiana raccolta in queste settimane a corredo delle migliaia di firme di cittadini veneti”. A seguire, il solito delirio su dichiarazioni di indipendenza, governi e parlamenti veneti che starebbero operando in contesti internazionali.
Tornando al fronte firme, invece, “Indipendenza Noi Veneto con Zaia” non ha avuto bisogno di raccoglierne alcuna, grazie alla presenza di Foggiato, ex consigliere regionale e appartenente ad un gruppo consiliare esistente. Le loro liste, per tutte e 7 le province, sono pronte. “Indipendenza Veneta”, invece, ha chiuso ieri la raccolta e dovrebbe essere certa di presentare le proprie liste in tutte le circoscrizioni provinciali.
Zaia, però, ha avuto un problema: “La lista Sindaci per Zaia non potrà essere presentata. Colpa di qualcuno che non ha capito la legge elettorale e non ha raccolto le firme necessarie per la presentazione della lista. Fatto sta che tutti i vari sindaci che erano compresi in questa lista ora sono fuori dalle elezioni regionali. Questo scherzo potrebbe costare a Zaia circa un 5%, questa infatti era la percentuale accreditata alla lista Sindaci per Zaia”.
Infine, per le liste autonomiste che appoggeranno Alessandra Moretti, ci avrà pensato il Pd a dare una mano per la raccolta degli autografi necessari per garantire la presenza dei loro sostenitori.