Leggendo un po’ tutte le analisi in circolazione, compresi i sondaggi, pare esserci una certezza: se il numero dei votanti in Veneto supererà il 40% degli aventi diritto, per Luca Zaia non ci saranno problemi a riconfermarsi, il 31 maggio prossimo, presidente della Regione. Alessandra Moretti sconterebbe ben 10 punti percentuali in meno. Certo è che l’astensionismo potrebbe contare anche sul lungo ponte del 2 giugno prossimo, vera e propria porta dell’estate.
Siamo a meno di una settimana dal voto, ancora cinque giorni di campagna elettorale, nella quale non sono mancati i colpi di scena (liste estromesse e poi riammesse) e nemmeno i colpi bassi tra i concorrenti. Ieri, ad esempio, la Moretti ha denunciato di aver ricevuto minacce di morte; qualche giorno fa, Alessio Morosin ha denunciato la seconda esclusione sulle reti nazionali dal confronto tv tra candidati, dando vita ad un flash mob in quel di Mestre. In giro, sui tabelloni elettorali, ci sono manifesti di candidati della stessa lista che si sovrappongono l’un l’altro.
Infine, una curiosità ulteriore: tra gli indipendentisti veneti non mancano quelli che invitano a non andare alle urne, denunciando il fatto che “la scheda elettorale italiana” va rifiutata. Scrivono: “Rifiutare la scheda e non essere compartecipi di questo sistema è un vostro diritto, anche perché solo con il rifiuto della scheda non sarete conteggiati nel computo dei rimborsi elettorali che percepiranno i partiti vincenti sul numero di iscritti al voto per ogni seggio. L’astensione invece non vi toglie da questo computo”. Sotto, trovate il modulo che hanno inviato alle redazioni dei giornali.