Poco importa stare a raccontarvi i dettagli dell’accordo raggiunto fra i plutocrati europei e Tsipras, che avrebbe “salvato” la Grecia. Numeri e dettagli li trovate ovunque in Rete. Quel che mi preme sottolineare sono tre altri dettagli:
1- Il nostro Gerardo Coco lo aveva scritto: “La Grecia la salveranno, ma le misure adottate serviranno solo per tirare a campare“. Quella di ieri va considerata una vittoria di Pirro e il vero casino deve ancora venire.
2- Il “salvataggio” non lo pagheranno solo i greci; tutti gli altri europei saranno costretti a cacciare ancora un po’ dei loro denari. Inoltre, fidarsi degli ellenici è come sperare che un baro si sieda al tavolo e giochi pulito. I greci hanno falsificato conti e bilanci per anni e sperperato denaro per lustri. Alzi la mano chi presterebbe le chiavi dell’auto a gente siffatta.
3- Il vero obbiettivo raggiunto dall’Eurogruppo è stato uno solo, ed è – anche se a tempo determinato – squisitamente politico: salvare l’Unione Europea, ovvero il loro giocatolo di potere, fondato sulla moneta unica, nella quale devono rimanerci per forza anche i pro-nipotini di Platone. Chi annunciava “Grexit” per 5 anni o un vero e proprio abbandono dell’euro da parte del governo Tsipras non aveva ben chiaro che se anche un solo tassello del puzzle (n)eurocentrico venisse a mancare, tutto il castello crollerebbe.
Il Leviatano europeo è nato socialista. Un grandissimo economista del nostro secolo, Wilhelm Roepke, ebbe a dire quanto segue: “L’unico modo di essere fedeli all’Europa è conservare il suo spirito e la sua tradizione… la decentralizzazione è l’essenza dello spirito europeo. Tentare di darle un’organizzazione centralistica, piegare il continente a una burocrazia legata alla pianificazione economica, saldarla in un unico blocco non sarebbe nulla di meno che un tradimento dell’Europa e del patrimonio europeo (…). Il rispetto per le differenze e le particolarità, per le diversità e per le piccole unità di vita e civiltà… questi sono i principi generali il cui rispetto meticoloso ci identifica come veri Europei che prendono sul serio il significato dell’Europa”.
I burocrati e parassiti di stanza a Bruxelles han scelto tutt’altro percorso. Quella che oggi ci viene contrabbandata come necessità storica è esattamente il tradimento dello spirito europeo paventato da Roepke. L’Unione Europea è un organismo onnivoro, che tenta di regolamentare, uniformare, standardizzare tutto e tutti. Anche la miserabile Grecia! Di Atene ha disperatamente bisogno per evitare che certe elucubrazioni di ingegneria economico-sociale finiscano per scoppiare come una bolla di sapone.
Giustissimo, la nostra ricchezza è la nostra pluralità che può essere valorizzata solamente in una struttura confederata. Purtroppo gli europei sono geneticamente ostili al federalismo, la loro è un mentalità assolutamente centralista. Sono gli eredi di Napoleone e del Kaiser. In questi 50 anni hanno messo in piedi una Unione Sovietica Europea. I Soviet non hanno funzionato in Russia e non funzioneranno neanche in Europa. L’Euro è una idiozia perché non è nato da uno stato federale. Ora devono per forza dirigere tutti i paesi per adeguarli alle normative europee perché il sistema non consente deviazioni. NON FUNZIONA.
L’europa è sempre stata plurale.
Non esistono basi di alcun genere per reclamarne un’unione contro natura come quella impostaci.
Nata su idee farlocche e per scopi senza senso come l’evitare altre guerre militari , è diventata una mostruosa macchina burocratico-liberticida che distrugge ricchezza.
Mi fa venire in mente una specie di lager per popoli.