Il Pil della Grecia era stato paragonato a quello della provincia di Vicenza. Ora, però sappiamo anche che quello della Grecia è superiore a quello del Sud Italia.
Nel 2014 le regioni meridionali italiane hanno registrato il settimo anno consecutivo di recessione, mentre il divario di Pil pro capite tra Sud e Centro-Nord ha toccato i massimi da 15 anni.
Lo dice lo Svimez, Associazione per lo sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno, nelle anticipazioni del Rapporto 2015, presentate oggi.
Secondo lo studio, nel 2014 il Pil è calato dell’1,3%, in rallentamento rispetto al -2,7 del 2013. Ma l’anno scorso il Pil del Centro-Nord è stato di -0,2%, con una differenza tra le due aree di oltre l’1%.
“Il peggior andamento del Pil meridionale nel 2014 è dovuto soprattutto ad una più sfavorevole dinamica della domanda interna, sia per i consumi che per gli investimenti”, dice l’associazione in una nota.
Se si guarda poi al Prodotto interno lordo pro capite, il divario è ai massimi livelli dal 2000: nel 2014 il Pil di un abitante del Sud è stato pari al 53,7% del valore nazionale.
Considerando il periodo 2001-2014, il Sud Italia ha registrato una variazione negativa del Pil del 9,4%, rispetto all’1,7% della Grecia.
Il rapporto segnala anche il calo dei consumi, che l’anno scorso al Sud sono diminuiti dello 0,4%, e complessivamente del 13% circa nel periodo 2008-2014, cioè più del doppio della media nazionale (-5,5%).
Lo aveva capito anche Ernesto Galli della Loggia che esistono almeno due Italie.