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Eunavformed, l’ennesima operazione “mare sicuro” che servirà a niente

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portaerei-cavour_1di GIAN LUIGI LOMBARDI CERRI

EUNAVFORMED! Non spaventatevi, la sigla non l’ho inventata io, ma i soliti imbroglioni di Roma che devono tentare di mascherare in qualche modo, l’ennesima fregatura. Questo pessimo acronimo “prende il posto di MARE SICURO” (che aveva come scopo principale quello di tutelare gli interessi italiani in Libia, scopo mutato quando si sono scoperti gli interessi prioritari di una certa fetta di italiani saldamente residenti in Italia ed in Città del Vaticano). Questa parolaccia non prenderà il posto neanche di TRITON (spin off di FRONTEX). Ci troveremo quindi a pagare ben tre dispositivi schierati, quasi che fossimo in vista di una invasione dell’Italia da parte dei marziani.

Il bello della vicenda viene dopo, analizzando la consistenza di questa flotta. La base fissa sarà a Roma (tanto per cambiare!) che, in occasione dell’ultima guerra si è tanto distinta per gestire la flotta, facendole collezionare sconfitte su sconfitte anche a causa dei litigi continui con l’aeronautica. La base operativa sarà la portaerei Cavour, dato che l’area interessata è e sarà a migliaia di miglia lontano dalle coste italiane e, d’altra parte si dovrà pure far finta che una portaerei non sia uno strumento di attacco. Questa portaerei avrà la solita consistente scorta aeronavale (oltre al resto) con basi aeree ad Augusta, Sigonella e Pantelleria. In totale per un impegno di 1200 uomini verranno spesi 9.5 ML/mese per 12 mesi, durata della missione.

Talché sarà sufficiente che gli interessati alla speculazione sui migranti accettino di veder ridotti i propri guadagni per meno di un annetto, dopo di che potranno ricominciare la musica con la coscienza ben lavata. E’ scritto: “La missione prevede un complicato lavoro di intelligence per individuare i trafficanti e procedere successivamente a delicate e mirate azioni per l’eliminazione, il sequestro e la confisca dei barconi sulle coste”. Tutto bello e patriottico, eccetto il fatto che non è detto che fine faranno i barconi e, sopratutto, i traghettatori per i quali, si dice tanto per tentare di consolare, ne siano già stati catturati un centinaio. Abbiamo il non infondato sospetto che, al solito, l’ISIS (o chi per esso) catturerà i primi italiani che gli capiteranno sottomano, chiedendo, in cambio, il rilascio totale degli scafisti. E verrà prontamente accontentato, magari con l’aggiunta di una fornitura di armi e di denaro.

italia ueL’UE ha fatto sapere che la missione iniziale sarà di 12 mesi e che il budget europeo si aggirerà intorno ai 11,82 milioni di euro/mese. Per cui, se la matematica non è una opinione, l’aiuto dell’intera europa coprirà soltanto per 2.32 milioni la spesa totale. Perbacco così si creano posti di lavoro e si lancia l’economia italiana! Si attende, però, ancora il via libera definitivo da parte dell’ONU, che dovrà dettare le linee guida della missione.

Per quanto riguarda l’entità e la distribuzione delle quote la discussione è ancora accesa e alcuni paesi hanno risposto con un secco no. Francia, Ungheria e Spagna si rifiutano di accettare così com’è stata predisposta la divisione equa degli immigrati, proponendo alla commissione una revisione del decreto. Ammappete! La missione è già cominciata e non si sa ancora che fare e chi e quanto pagherà. Abbiamo spulciato un qualche articolo scritto da personaggi addentro nel sistema. Questo ad esempio. Leggetevelo attentamente e poi vi domanderete come faranno, avendo già cominciato l’operazione, a studiare, decidere e fare quanto previsto in dodici mesi a cronometro già scattato (l’inizio è stato il 27 giugno).

Siamo certamente in mano a intelligenze astrali e non ce ne siamo mai accorti! E ora leggete questo. Meno navi, meno aerei, meno grandi propositi. Il comunicato di EUNAVFORMED precisa che la forza guidata dall’ammiraglio Enrico Credendino dispone di 4 navi (portaerei Cavour, fregata tedesca Schleswig-Holstein, rifornitrice tedesca Werra e nave ausiliaria britannica Enterprise) e 5 velivoli (un aereo da pattugliamento francese, uno lussemburghese, 2 italiani e un elicottero britannico). Una consistenza decisamente ridotta rispetto a quanto annunciato un mese fa da Bruxelles all’avvio dell’operazione che avrebbe dovuto includere 5 navi, 2 sottomarini e una dozzina di velivoli.

Se consideriamo le modalità operative di Israele e, sopratutto, i risultati conseguiti e confrontiamo i criteri con quelli di EUNAVFORMED ed i prevedibili risultati, dobbiamo proprio concludere che si tratta di una operazione da barzelletta, al livello dell’ ”aspirante-vice-pastorello “ Renzi. 

Adesso cominciate a capire perché l’Italia, per merito proprio, non ha mai vinto una guerra ed è sempre stata trattata come un pezzente dai reali vincitori?

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