Allenta la presa la morsa della crisi? Verità o mere illusioni? Insomma, in questo periodo sembra esserci parecchia confusione a riguardo. Si susseguono infatti diverse voci che vogliono vedere il nostro Paese in decisa ripresa, lenta ripresa, piccola ripresa o in totale disfatta. Ma gli italiani come fanno a capire come stanno veramente le cose? Chi non ha un minimo di conoscenze tecniche non può fare altro che prendere atto delle voci di corridoio e vedere da che parte tira la corrente. In realtà la situazione è ben più complessa.
Da alcuni mesi l’Istat diffonde dei dati che sembrano aprire un grosso varco alla speranza. Basti pensare al prezioso +0,4% della produzione industriale registrato (o almeno riportato) nel mese di marzo, così come le stime riportate sulla crescita del PIL, ora allo 0,7% segnato nel 2015. E allora se tutto questo è vero, perché ci sono ancora tantissime famiglie che a stento arrivano a fine mese? Perché se la disoccupazione è in forte calo si registrano un numero di accessi decisamente alto in portali come Zonaprestiti. com che mettono a confronto diverse tipologie di prestiti e spiegano come ottenerli? Cosa significa? Significa che gli italiani per sopravvivere hanno ancora bisogno di indebitarsi, e purtroppo spesso lo fanno senza essere ben informati, trovando le soluzioni meno adatte (per informazioni vai su http://www.calcoloprestito.org/guida/veloce). Hanno ancora bisogno di avere liquidità a disposizione perché evidentemente il potere d’acquisto è davvero quasi nullo.
Lo sanno bene soprattutto due categorie: gli anziani e i giovani. Gli anziani soprattutto non riescono con la loro misera pensione a sostentarsi e, sovente, devono anche provvedere alle famiglie dei figli che non trovano lavoro. Dov’è quindi tutto questo calo della disoccupazione? Come sono stati fatti questi studi? Da dove sono ricavate le cifre? Chi le ha registrate? Davvero quello che ci viene detto è tutto oro colato o non sarà forse che qualche dato subisce un’influenza, diciamo, un po’ troppo ottimista?
Sarà un caso che l’Istat a luglio ha ridimensionato gli entusiasmi e ha riportato una ripresa economica decisamente contenuta rispetto a quanto registrato nel primo trimestre del 2015? Si parla quindi di un’economia ancora traballante e con poche certezze future, come si evince dall’inflessione della produzione industriale calata, rispetto al mese di marzo, dello 0.3%. Insomma, gli italiani devono frenare gli entusiasmi e considerare quanto più oggettivamente possibile la situazione tenendo conto di tutti questi dati e della percezione che essi stessi hanno della situazione.
Attorno a me non vedo altro che difficoltà, miseria incipiente, debiti.