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Il pil di un residente a bolzano è il triplo di quello di un calabrese

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itagliadi FRANCO POSSENTI

Centocinquant’anni di questione meridionale e quale è il risultato? Che un residente a Bolzano ha un Pil pro-capite equivalente a quello di quasi 3 calabresi.

Non solo sono trent’anni che l’Italia s’è impantanata nelle sabbie mobili delle non-riforme e del centralismo, ma un’Italia unica non esiste proprio. Stavolta, lo conferma l’ultimo studio del Censis, intitolato “Il futuro dei territori. Idee per un nuovo manifesto per lo sviluppo locale”, presentato all’Expo.

Negli anni 2010-2014 il Pil del Sud ha registrato una riduzione dell’8% in termini reali, quasi quattro volte peggio rispetto al Nord-Ovest (-2,9%) e al Nord-Est (-2,7%), e quasi il doppio rispetto al Centro (-4,3%). I dati testimoniano i rischi di una fase terminale di una secessione di fatto del Mezzogiorno avviata nel nuovo millennio, visto che anche nel precedente periodo 2000-2010 il Sud ha perso il 3,3% del Pil, mentre l’economia del Nord-Ovest è cresciuta del 5,2% e quella delle regioni del Centro del 7%.

Ma in passato non è stato sempre così. Negli anni ’70 il Pil del Mezzogiorno ha registrato complessivamente un +46,4% in termini reali (una crescita maggiore del +45,2% della media nazionale e del +34,1% del Nord-Ovest). Anche negli anni ’80 il Pil del Sud è cresciuto più che negli altri territori: +30,2% rispetto al +26,9% della media nazionale, al +24,4% del Nord-Ovest, al +25,1% del Nord-Est e al +29,2% delle regioni del Centro. E pure negli anni ’90 l’economia del Sud cresceva: il Pil è aumentato agli stessi ritmi del Nord-Ovest (+13,8%). Al contrario, nel nuovo millennio (2001-2014) il Pil del Mezzogiorno è crollato complessivamente del 9,4%, mentre la flessione a livello nazionale è stata dell’1,1%, il Pil della Ue a 28 Paesi è cresciuto del 17,9% e quello dei Paesi dell’area dell’euro è aumentato del 13,6%.

In Europa, invece, il Pil pro-capite più alto si registra nell’Inner London, dove raggiunge 94.100 euro: 25 volte di più rispetto alla regione bulgara Severozapaden, la più povera del continente, dove il Pil per abitante è fermo a 3.800 euro. Nell’Inner London il Pil pro-capite è pari a quello di 6 residenti della Calabria (15.200 euro) e comunque vale il doppio di quello dei residenti della Provincia autonoma di Bolzano, che sono i più benestanti d’Italia (40.000 euro). 

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3 COMMENTS

  1. I dati “statistici” ufficiali presuppongono uno Stato; nel sud Italia lo Stato non esiste.
    Tutti i dati , specie quelli economici sul sud Italia sono carta straccia e per questo anche tutti i dati aggregati della nazione italiana sono distorti.

  2. La penso come FabrizioC, la Cassa del Mezzogiorno ha drogato il il del sud ed ora che c’è la crisi e lo stato non ha più possibilità di fare altri debiti, il il del sud ne risente di più perchè stava in piedi con i finanziamenti pubblici, in Padania si soffre ma la caduta è stata minore perchè un tessuto produttivo autonomo comunque c’è.

    E poi aggiungerei che questi sono i dati ufficiali, poi ci sarebbe da considerare il nero che notoriamente in Calabria abbonda!!!

  3. cosa vuol dire pil reale?

    Negli anni 70 c’e’ stata la cassa del mezzogiorno…madre di tutto il debito pubblico italiano. #Non e’ che l’aumento del pil del sud (e anche tutto il miracolo italiano) fosse legato alla droga dell-intervento-spreco statale
    ?

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