Faccio una premessa: non sono né pro, né contro i tedeschi. Sono solo incavolato che, al solito, chi ci governa e sfrutta cerca sempre di far passare le lucciole per lanterne. Vediamo di inquadrare il problema.
Che le auto inquinino sempre e comunque non necessita dimostrazione. Che le auto a benzina inquinino in partenza meno delle auto con motore Diesel è anche vero. Che cosa è successo? E’ successo semplicemente che tutto il mondo, producendo prevalentemente motori a benzina si è messo d’accordo non per eliminare l’inquinamento, ma per renderne accettabili i livelli in funzione della tecnologia disponibile al momento. Sono tutti allo stesso livello, quindi nessuno protesta. Ecco perché siamo passati, nel breve volgere di anni, a diverse condizioni previste dalla normativa “Euro”. Si è passati, tra le varie soluzioni, perché erano tutti d’accordo, oltre che per ridurre l’inquinamento, anche per obbligare gli utenti a cambiare la macchina. Quindi non vengano a fare le verginelle.
I motori a gasolio, che per definizione tecnica inquinano più dei motori a benzina, hanno sempre rappresentato e rappresentano tuttora, un punto di superiorità indiscutibile della tecnologia tedesca. Voglio solo ricordare che perfino i carri armati tedeschi si sono sviluppati sempre e solo con motori Diesel, mentre quelli USA sono passati dal benzina (nonostante il carro azionato da un motore a benzina fosse infinitamente più pericoloso di un carro azionato con motore Diesel) al turbo. Superiorità germanica, ma criticità ambientale dei motori Diesel. A questo punto i tedeschi, testardi come al solito, hanno inventato la marmitta catalitica, sino a giungere a quella a tre stadi pilotata da un chip di computer, installato a bordo macchina. Non vi sto a tediare con dissertazioni chimico fisiche, ma vi dico solo che il sistema funziona.
Funziona come? Funziona bene salvo in particolari momenti e in certe condizioni di utilizzo del veicolo. E’ quindi un sistema abbastanza instabile e non universale. C’è però stato un accordo mondiale, tedeschi in testa, per standardizzare le metodologie di collaudo del sistema. Tutto bene? Non proprio! I costruttori giapponesi e americani, convinti che “Herr Kraut” sarebbe andato a “piantarsi”, lo hanno lasciato avanzare utilizzando le normative concordate. Quando però si sono accorti che i tedeschi hanno arraffato abbondantemente mercati su mercati, sfruttando anche micro-interpretazioni della normativa, note e stranote a tutti, non solo alla Merkel, hanno pensato che sarebbe stato meglio tirare i freni ricavando una serie di vantaggi che vedremo.
Quelli che in Italia si stracciano le vesti per le micro-interpretazioni, dimenticano di vivere in un paese in cui le macro-interpretazioni delle leggi sono uno standard per prendere in ogni momento per i fondelli il colto e l’inclita. Chi aveva interesse allo scoppio della bomba? Giapponesi e americani, i quali con una sola fava hanno preso molti piccioni! Vediamo i molti piccioni presi:
- Blocco di mercato della terza azienda mondiale nella produzione auto per un discreto periodo di tempo;
- Blocco tecnologico, poiché dovranno, i tedeschi, studiare a applicare i rimedi ingegneristici. E quando diciamo “tedeschi”, diciamo tutti, BMW e OPEL comprese;
- Blocco di immagine anche per tutti settori benzina germanici per una naturale diffidenza negli utenti. I concorrenti che hanno fatto l’assalto possono fare (anzi lo hanno già fatto) immediatamente un conteggio dei maggiori ricavi che intascheranno.
- Blocco dell’immagine industriale tedesca, come naturale conseguenza dei guai automobilistici;
- Blocco dell’immagine politica. E questo blocco è importante forse anche più dei precedenti.
La Germania stava sui “cosiddetti” a molti, USA in testa, per la sua aria da prima della classe che voleva sempre dettare regole e comportamenti. E che esportava tantissimo. Pensate solo alla soddisfazione del cacciaballe italiota che, per la prima volta, può puntare il dito contro la Merkel senza ricevere, come è meritatamente successo sinora, sonori schiaffoni! E, zuccherino sulla torta, mirabile speculazione borsistica al ribasso (hanno venduto azioni che non avevano a X e le hanno comprate a Y e consegnate a chi le aveva ordinate pagando X). Dite poco?
Quindi la storia del tedescone furbo e del resto del mondo ingenuo e boccalone, la vadano a raccontare ai bambini! Le leggi antinquinamento, in tutti i loro arzigogoli, sono strutturate all’incirca in ugual maniera, ciononostante, per ora, tutti stiano zitti. Basta guardare tutte, e dico proprio tutte, le leggi italiane ambientaliste per accorgersi dei trucchi ignobili di cui sono farcite. Trucchi che stanno lì per aria, pronti ad essere usati come arma. Il primo dei quali è rappresentato dalla “Costituzione più bella del mondo”.
io semplicemente ho comprato una macchina benzina, vado in giro con il piede leggero e consumo meno di mio zio che col diesel non può fare a meno di schiacciare sempre a fondo stile formula 1 anche quando è nel parcheggio della Esselunga!!!! Alle volte più che il motore che consuma poco basta il cervello che dia qualche cenno…
Per me la cosa è semplice.
Tutti, e dico tutti, si sono messi d’accordo per intortare meglio e spennare per bene i consumatori-sudditi.
Burocrazia, governi, aziende.
I burocrati si sono inventati standard e norme sull’inquinamento che, negli anni, sono diventati tanto stringenti da divenire quasi irraggiungibili.
I Governi hanno costruito un sistema di limitazioni alla circolazione , condito da multe, per i veicoli meno moderni che non rispettano le norme burocratiche sulle emissioni.
Le aziende produttrici, ben contente, sfornano modelli nuovi e “meno inquinanti” con ritmi ridicoli.
Tutti contenti di spingere i consumatori all’acquisto quasi compulsivo di auto sempre più ” rispettose dell’ambiente”.
Naturalmente la maggior parte degli acquisti viene finanziato dalle banche che ci mangiano sopra anch’esse.
VW si arrangi.
Paghi.
Ci pensino azionisti e obbligazionisti.
Gli altri paghino.
Sono affaracci loro, e se ne assumano il peso.
Hanno messo su un sistema per i loro interessi del quale ora sono vittime.
Lo stesso succederà per le politiche monetarie mondiali.
Hanno avviato un meccanismo che prima o poi si inceppa.
E noi consumatori-sudditi, pagheremo le conseguenze.