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Ecco il 206° segnale della ripresa: fuga italiani all’estero, + 49,3%!

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immigrazionedi LUIGI CORTINOVIS

Non s’era mai visto nella storia che un paese in crescita e ripresa, florido, bello, dove tutto funziona (per come lo vede Renzi almeno) sia affetto da “emigrazione compulsiva” dei suoi concittadini. Ma così è!

Nell’ultimo decennio l’emigrazione italiana è cresciuta “notevolmente”, passando dai 3.106.251 iscritti all’Aire nel 2006 ai 4.636.647 iscritti nel 2015, per un incremento pari al 49,3%. Lo rileva il Rapporto Italiani nel mondo 2015 presentato oggi dalla Fondazione Migrantes. I paesi che accolgono le comunità di italiani più numerose – si legge nel Rapporto – sono quelli che mostrano anche le crescite più incisive nel decennio, come Argentina, Germania e Svizzera. Negli ultimi anni gli italiani si sono diretti prevalentemente in Spagna, Venezuela (sigh!, ndr) e, soprattutto dal 2013, in Irlanda, Cina ed Emirati Arabi. Secondo la Fondazione Migrantes sulla scelta degli italiani hanno inciso, probabilmente, le competenze lavorative e linguistiche specificatamente richieste da questi territori emergenti.

Nel 2014 gli espatri sono stati 101.297, con una crescita del 7,6% rispetto al 2013 (94.126). A fare le valige sono stati in prevalenza uomini (56,0%), non sposati (59,1%), tra i 18 e i 34 anni (35,8%). Sono partiti soprattutto dal Nord Italia e la meta preferita è stata la Germania (14.270); a seguire il Regno Unito (13.425). E’ quanto emerge dal Rapporto Italiani nel mondo 2015 della Fondazione Migrantes, presentato oggi a Roma.

Però, tranquilli, la Boldrini dice che in compenso in Italia stanno arrivando un sacco di risorse via mare, c’hanno pure lo scafista personale!

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