L’Italia non perde un colpo, Renzi ha presentato la “manovra economica” per il 2016 pervaso dall’entusiasmo. Tutto va bene madama la maestra… beh, quasi tutto, se non ci fosse la stampa gufante che riporta notizie diverse da quelle di regime.
Tipo questa: “La sede centrale del gruppo è in via di trasferimento a Parma ma questo non ha impedito che la scure dei licenziamenti si abbattersi di nuovo sulla Sidel: martedì è stata annunciata la messa in mobilità di 86 dipendenti dell’azienda metalmeccanica più importante di Parma. Al termine di un’assemblea sindacale, i lavoratori sono scesi a protestare in via La Spezia, bloccando la rotatoria davanti allo stabilimento fino alle 11.30″.
Insomma, in un clima di crescita e jobs act, è arrivata l’ennesima doccia fredda: “86 persone potrebbero restare a casa. Il gruppo Sidel “per l’ennesima volta dalla metà dello scorso decennio sta affrontando una grave crisi, che stavolta colpisce duro anche all’estero: in uno stabilimento francese sono previsti 200 esuberi” osservano le organizzazioni sindacali. La dirigenza avrebbe affermato si tratta della ristrutturazione “definitiva”, ma i lavoratori ne hanno abbastanza di sentire sempre le solite rassicurazioni”.
Tranquilli, ora – forse – ridurranno l’Ires… anche per le aziende fallite!
Beh, qui a Bologna una cooperativa romana che ha appalti per la logistica di un grande trasportatore non paga 72 dipendenti da 6 mesi.
Non paga il TFR ai licenziati.
Sta per saltare in aria.