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Ma quale 31, i giovani disoccupati son solo l’8,7%

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di REDAZIONE

Ricordate i dati sulla disoccupazione giovanile con cui l’Istat ha inondato i media qualche settimana fa? Secondo Giuseppe Bortolussi non corrispondono a verità.

La Cgia di Mestre prova a sgonfiara le stime sulla disoccupazione giovanile – oggi indicata dall’Istat al 31,1% – sostenendo che per un dato più attendibile occorre mettere nella base di calcolo anche i giovani inattivi (ovvero gli studenti) che porterebbe così la disoccupazione “reale” all’8,7%. In termini assoluti, afferma la Cgia, si tratterebbe di 535 mila giovani.

Spiega il segretario della Cgia: “Secondo l’Istat la disoccupazione giovanile è al 31,1%; ciò non vuol dire che in Italia 31 giovani su 100 sono disoccupati. Infatti, per definizione statistica, la base di calcolo non è rappresentata da tutti i giovani, ma solo da quelli disponibili a lavorare, cioè gli occupati ed i disoccupati, ovvero la cosiddetta forza-lavoro”.

La Cgia sottolinea che nella fascia d’età fra i 15 ed i 24 anni gli inattivi sono quasi esclusivamente gli studenti, e ritiene che anche essi debbano essere inclusi nel calcolo della disoccupazione.: “L’Istat calcola correttamente il numero dei senza lavoro – precisa Bortolussi – ma secondo la Cgia in questa fascia di età è giusto tener conto anche degli studenti che costituiscono la quasi totalità degli inattivi”. Nelle altre fasce d’età, infatti, gli inattivi sono sostanzialmente le persone sfiduciate, che hanno deciso di non cercare più un lavoro maniera attiva. Così, osserva la Cgia, in termini assoluti al terzo trimestre 2011 la disoccupazione ufficiale tra i 15 e i 24 anni era al 26,5%; includendo nella forza lavoro anche agli inattivi, solo 7 giovani su 100 erano realmente disoccupati.

Siamo alle solite medie di Trilussa…

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