Diffondere la conoscenza dei fatti storici che portarono all’annessione della Repubblica Veneta al Regno d’Italia, far riflettere i cittadini sulla loro reale volontà di far ancora parte dell’Italia. Sono questi gli obiettivi che il “Comitato 1866” intende raggiungere e per i quali ha elaborato un programma di iniziative in occasione dei 150 anni della consultazione con la quale i veneti votarono l’unione.
Il programma è stato illustrato nel corso di una conferenza stampa tenutasi a palazzo Ferro Fini, alla quale sono intervenuti il Presidente del Consiglio, Roberto Ciambetti, l’assessore alla cultura, Cristiano Corazzari, i consiglieri regionali Antonio Guadagnini (INV) e Riccardo Barbisan (LN) e la presidente del Comitato 1866, Ilaria Brunelli. Per quanto riguarda il programma si inizia con il Capodanno veneto, dal 27 febbraio al 6 marzo, che prevede feste e format, per proseguire l’11 marzo con un convegno a Rovigo sul tema “150 anni di Veneto ‘italiano”, il 25 aprile con “Doge per un giorno”, un’invasione digitale a Palazzo Ducali e con visite guidate destinate ai ragazzi; il 21 e 22 ottobre si terrà una celebrazione “diffusa” nelle città venete.
“L’iniziativa – ha sottolineato la presidente Brunelli – è rivolta a tutti i veneti, ma in particolare ai ragazzi che diventeranno il Veneto di domani e ai politici di oggi, perché sappiano leggere con onestà le esigenze della nostra terra. La nostra – ha ribadito– è una iniziativa per certi versi provocatoria, per porre la domanda se oggi, dopo 150 anni, non è forse il momento di chiedere ai veneti se vogliono ancora stare in Italia”. “Si tratta – ha sottolineato Ciambetti – di una serie di iniziative articolate lungo un percorso informativo per spiegare come avvenne l’annessione plebiscitaria del Veneto”. “Senza alcuna polemica – ha dichiarato Guadagnini – confermo il forte impegno della Regione per affermare la verità dei fatti e per la realizzazione del referendum sull’indipendenza e se poi vinceranno i no ne prenderemo atto”.
Il consigliere Barbisan ha espresso l’auspicio che della cosa se ne possa parlare nelle scuole con una visione laica, “perché finora vi è stata una totale dimenticanza della storia del Veneto e della Repubblica Serenissima”.
“Si tratta – ha sottolineato Corazzari – di una iniziativa che vuole affrontare un argomento controverso come quello dell’annessione del Veneto in modo critico e libero da condizionamenti, aprendo un dibattito che intende approfondire le dinamiche che portarono al plebiscito. In questa logica – ha annunciato – ci faremo promotori con il Provveditorato agli Studi per coinvolgere le scuole in un dibattito nuovo che intende scoprire le vere ragioni dell’annessione”. (Free Press Agency)
Da parte mia non capisco una cosa: tutti sanno dell’IMBROGLIO per fare l’annessione, corti varie pure, se no che intellighientis sono, e ma tutto va avanti come se non fosse successo nulla..!
Per scuotere prima gli intellighientis e poi le corti varie (INUTILI o del kax) e poi gli analfabeti, iloti tout court (sempre tutto metaforicamente paciolando), che kax mai servira’..??
R: 1789 docet…
Sim sala bim
fanno bene a illustrare la storia vera che nelle scuole nessuno insegna mai… però che nascondano la storia recente di questi ultimi tre anni, che ha portato le istituzioni e i politici ad arroccarsi contro i Veneti che invece sono imperterriti accorsi al voto per la propria indipendenza, è fuorviante…risultato? conservarsi la poltrona per quelli che ce l’hanno e far finta di essere democratici, in realtà continuare a imbrogliare la gente…