La crisi della moda nell’Empolese Valdelsa si fa sentire ed è sempre più complicata. Dall’inizio dell’anno le richieste di cassa integrazione si sono susseguite in maniera sempre più massiccia, tanto da superare quota mille procedure: alcune centinaia in appena tre mesi. Scrive il Tirreno: “Ma accanto al boom di richieste di cassa integrazione, c’è un altro triste record e cioè quello dei licenziamenti. Secondo la Filctem Cgil nell’ultimo periodo ne sono stati preannunciati circa 150 nel settore tessile, con la chiusura della Lionella di Montespertoli – la notizia è arrivata poche settimane fa – che fa da cornice ad un quadro già di per sé disastroso. E poi ci sono gli stipendi che mancano: ad oggi sono circa un centinaio i lavoratori del comparto che non hanno ricevuto le ultime mensilità”.
Si tratta di una brusca frenata del settore. La situazione internazionale, d’altronde, non è delle migliori e non aiuta un mercato che punta molto sull’export. Russia, Cina, paesi arabi sono tutti bacini enormi di esportazioni per i marchi di moda italiani, ma sono alle prese con problematiche non di poco conto. Succede alla Russia che deve fronteggiare gli effetti delle sanzioni economiche da parte di Europa e Usa, una delle tante idiozie a cui l’Italia s’è pedissequamente accodata. Accade alla Cina che assiste alla prima frenata della propria economia, com’era ovvio che fosse, dopo anni di crescita a doppia cifra.
In sintesi, le procedure di cig tra la fine di marzo ad ora hanno fatto registrare un altro incremento e abbiamo già sfondato quota mille richieste. E intanto ci sono stati preannunciati altri 150 licenziamenti, tra esuberi veri e propri e mancati rinnovi dei contratti a termine. Tuttovabene, l’ha detto Renzi!