Pierantonio Zaccariotto è un libero professionista veneto, una delle tante partite IVA colpevolizzate dall’inefficiente e scialacquatore Stato Italiano, e sottoposte all’occhiuta attività di un fisco al limite del persecutorio, e anche per questo simpatizzante del partito Indipendenza Veneta.
Il nostro indipendentista veneto ha scritto una lettera aperta, oramai datata, e l’ha inviata ai principali mezzi d’informazione che, a quanto sappiamo, non ha trovato nessuna eco. Probabilmente anche per questo, il 15 corrente, a distanza di un anno esatto, ha pensato di pubblicarla sul suo profilo Facebook [VEDI QUI]. Noi crediamo utile per i nostri lettori riproporla qui:
«Caro Presidente Mattarella,
ho letto con piacere il resoconto giornalistico del suo intervento fatto ad una platea di giovani a Torino. (Corriere della Sera del 14 maggio 2015: “Il presidente della Repubblica interviene al Salone del libro: parole di fuoco contro i corruttori, che sono «i peggiori peccatori», ha sottolineato citando papa Francesco…”. (VEDI QUI). Lei ha toccato il tema della corruzione diffusa e ha parlato di una “concezione rapinatoria della vita che sta consumando le provviste etiche dell’Italia”. Ha affermato che “la politica smarrisce il suo senso se non è orientata alla giustizia” e che “chi si occupa della cosa pubblica è circondato dal discredito dei cittadini”. Ha aggiunto che “la politica ha una urgenza di scelte concrete… e deve avere la capacità di affrontare i problemi, di andare incontro ai bisogni materiali e diventa poca cosa se non è sospinta dalla speranza di un mondo più pulito e trasparente.
Parole molto belle presidente ma solo parole perché non ha dato soluzioni ai problemi denunciati. Se fossi stato tra gli studenti che la ascoltavano avrei voluto dirgli questo: “Caro Presidente e ora cosa pensa di fare? In Veneto abbiamo trovato una soluzione a tutte le problematiche da lei sollevate. Una soluzione definitiva che supera in un sol colpo tutte le difficoltà dell’Italia. Una soluzione che parte da alcune considerazioni che le espongo brevemente. Lei sicuramente non si riferisce al reato di corruzione perseguito dal codice penale. Si riferisce alla corruzione etica e morale dilagante nello Stato che lei in questo momento rappresenta. Questa corruzione non viene sottoposta al giudizio del magistrato ma al giudizio popolare e si chiama anche corruzione dei costumi, dei comportamenti, si chiama anche ingiustizia diffusa.
Con riguardo ai temi di cui si parla solo in questi giorni voglio dirle che:
- È una ingiustizia ed è vera corruzione concedere prestazioni pensionistiche superiori a quelle corrispondenti ai contributi versati, legittimate da leggine che i gruppi dirigenti, protetti dallo Stato, si sono confezionate in silenzio per regalarsi dei soldini. Quei soldi, quelli delle pensioni d’oro e dei vitalizi corrisposti anche per pochi mesi di lavoro, non sono certamente soldi loro e allora di chi sono? Sono soldi depredati ai produttori, ai lavoratori, agli operai, ai giovani che non avranno in futuro che una miserabile pensione o forse nessuna pensione.
- È una ingiustizia ed è vera corruzione che i figli degli ex presidenti della repubblica italiana abbiano a vita un’auto di stato e una scorta armata, pagati con i nostri soldi, mentre quei poliziotti dovrebbero difendere gli anziani che vengono violentati nelle case, subiscono le percosse da banditi che sanno che in questo paese la si fa sempre franca. È una ingiustizia ed è vera corruzione che a pochi mesi dalla pensione, tutti i componenti della Corte costituzionale (e lei lo sa bene perché ne faceva parte sino alla elezione di Presidente della repubblica italiana) diventino Presidenti della Corte stessa e con la presidenza percepiscano un ulteriore lauto compenso che si riverbera a vita sulla pensione e ottengano inoltre il diritto un’auto di Stato ed a una scorta armata per il resto dei loro giorni. È una ingiustizia ed è vera corruzione che gli ex presidenti di Camera e Senato godano di auto di Stato, scorta armata e appartamento di Stato, arredato e servito da commessi in livrea bianca, per tutta la vita e pagato da noi.
E quando i più deboli soffrono come in questi anni, perché non arrivano a mangiare per tutto il mese, a mangiare Presidente mi ha capito Presidente…? a mangiare! non è solo ingiustizia e corruzione ma è schifo, è vergogna, è sfacelo, è marciume, del corpo statale di cui lei è il capo. E quando i figli degli operai devono lasciare gli studi perché non ce la fanno a pagare le spese dell’università e quindi muore la speranza di un riscatto sociale e quindi capiscono che dovranno fare gli operai come il loro genitori, ma questa volta precari, e quando vediamo che tutti i figli dei professori universitari diventano professori universitari, che tutti i figli dei boiardi di Stato diventano boiardi di Stato, che tutti i figli dei giornalisti di Stato faranno i giornalisti di Stato, che tutti gli altri se vogliono farcela devono prendere la strada per l’estero, pensiamo che si stiano seminando i germi che porteranno alla ribellione, alla cancrena e morte per putrefazione dello Stato italiano.
Come pensa di intervenire per cancellare questo stato ingiusto e corrotto? Le spiego come faremo noi veneti. Nella Venezia dove abito, per fortuna stanno spirando nuovi venti di speranza. Ci siamo convinti che questo Stato corrotto, non saprà modificare di un millimetro la situazione che si è creata, (vedi la sentenza della Corte costituzionale che ha bocciato il contributo di solidarietà del 5% da prelevare sulle pensioni sopra i 90.000 Euro e l’ultima bocciatura della riforma Fornero che obbliga a ritornare anche ai ricchi i soldi della rivalutazione).
Non saprà modificare niente perché la sua classe dirigente si è arroccata nei palazzi del potere, non conosce e non capisce quanto male stia la gente e quanto odio stia crescendo verso le istituzioni statali che sente sempre e solo come nemiche; nemiche delle famiglie, nemiche dell’impresa, del lavoro, del fare, delle comunità locali a cui hanno depredato tutte le risorse, nemiche della speranza in una vita e società più giuste.
I Veneti si sono convinti che le istituzioni statali siano concentrate solo a succhiare il sangue del popolo per alimentare se stesse. Il fisco vorace, la burocrazia parassita non hanno più la capacità di relazionarsi con equità con il popolo dei produttori e dei risparmiatori, ma hanno solo l’obiettivo di incassare per mantenere il “padrone” e produrre ancora più carte per aumentare i burocrati, e se non si incassano abbastanza tasse (ormai le più alte del mondo) si ricorre al debito pubblico che porterà al sicuro fallimento. A proposito di debito pubblico le ricordo che i veneti non hanno mai, dico mai, prodotto 1 Euro di debito pubblico.
Conclusione: abbiamo detto basta!!!! Abbiamo maturato finalmente la piena convinzione che per ridare una speranza ai nostri figli non resti che riconquistare la libertà perduta con il plebiscito truffa del 1866. Il popolo veneto quindi, non il giudice, ha già emesso la sua sentenza verso questo Stato corrotto nei costumi e nei comportamenti ed è una sentenza di condanna definitiva e irrevocabile e ha intrapreso la strada della libertà. E in democrazia le sentenze del popolo si rispettano più di quelle del magistrato, anche se in Italia non tutti ne sono convinti.
Il popolo Veneto sta lottando perché questa sentenza trovi la sua formalizzazione attraverso una consultazione referendaria che l’Italia pare non voler far celebrare. Sappia però che la riconquista dell’indipendenza da parte del popolo veneto è processo avviato e non lo fermerà nessuno. Noi lo abbiamo già capito voi ancora no».
Viva San Marco – Viva Indipendenza Veneta