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Venezuela, il regime arresta “due asini”. le forze armate stanno con maduro

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Venezueladi MARIETTO CERNEAZ

Mentre diversi governi latinoamericani chiedono al presidente venezuelano che si celebri il referendum revocatorio, per il quale sono state raccolte firme a milioni, Maduro nicchia, aumenta i suoi poteri, se ne fa un baffo del Congresso a maggiornza antichavista e, ora, può anche contare sull’appoggio ufficiale delle Forze Armate, da sempre considerate ago della bilancia nella strisciante “guerra civile” in corso in Venezuela.

La polizia venezuelana ha “arrestato” persino due asini portati davanti alla sede del Consiglio Nazionale Elettorale (Cne), nel centro si Caracas, da manifestanti dell’opposizione. I dimostranti esigevano la rapida convocazione di un referendum per revocare il mandato del presidente Nicolas Maduro. La manifestazione è stata dispersa dalla polizia antisommossa, che ha catturato i due animali e li ha portati via.

Le Forze Armate venezuelane, dicevamo, hanno diffuso oggi una dichiarazione nella quale respingono “l’ignominiosa e illegale azione del segretario dell’Organizzazione degli Stati Americani (Osa)”, Luis Almagro, che ha “invocato fraudolentemente l’applicazione della Carta democratica” e confermano la loro “irriducibile lealtà” al presidente Nicolas Maduro. Almagro, si legge nella nota, “pretende influire sull’istituzionalità della nostra nazione” in base a una “visione negativa e parziale” che è stata “costruita dai media come parte di un piano di intervento sponsorizzato da potenze straniere” del quale è complice “un gruppo di parlamentari” venezuelani.

Questo piano, aggiunge il testo ha come “malsano proposito l’abbattimento del governo legittimo e costituzionale del presidente Nicolas Maduro Moros, comandate in capo delle Forze Armate Nazionali Bolivariane, a cui esprimiamo la nostra irriducibile lealtà”. Il comunicato è firmato dal generale Vladimir Padrino Lopez, ministro della Difesa. Sarà veramente così, oppure è il tentativo propagandistico di farlo credere davvero, dato che qualche spaccatura tra i comandanti dell’esercito è risaputa?

Per ora, rimane l’ufficialità del comunicato, ma ancor di più una situazione del tutto fuori controllo. Mancano i viveri, non c’è proprio da mangiare ormai. E il governo vieta la vendita di alimenti di base nei supermercati, ovvero quelli che fanno parte del “pacchetto di sussidio governativo per il cibo” (bolsa de comida). Ovunque, in Venezuela, aumentano i mendicanti in cerca di qualcosa da mettere sotto i denti, oltre al verificarsi di continui assalti a mense scolastiche e magazzini alimentari e camion che trasportano carne. Ormai è fame nera e Maduro ha instaurato un regime di ferreo razionamento, inauguranto i CLAP (Comitati Locali per immagazzinaggio e produzione di viveri)!

Bande di saccheggiatori sono ovunque, la cittadinanza si auto-organizza per respingere gli attacchi di ladri e delinquenti. Il Venezuela è un paese umiliato, devastato economicamente, in mano a Maduro ed alla sua ganga criminal-politica. Ma non è solo la carta igienica che manca nel paese alla fame, ma c’è una mancanza cronaca di medicinali. Le riserve economiche del governo, soprattutto in dollari, si stanno riducendo e la moneta nazionale è poco più che carta straccia. Operare in bolivares è impossibile data la svalutazione quasi quotidiana. Quindi non si possono comprare medicine sui mercati internazionali. Gli unici paesi ad aiutare sono quelli amici, come la Cina, ma i medicinali sono spesso scaduti. A pagarla sono i ragazzini malati di leucemia come Pablito, riporta Euronews. Dice sua madre: “Dobbiamo andare in altri paesi a cercare le medicine. Qui la situazione è impossibile. Adulti e bambini muoiono per l’impossibilità di curare alcune malattie”.

Non c’è denaro per comprare cibo, non si trovano alimenti e medicine in Venezuela, ma a Sabaneta de Barinas, città Natale di Hugo Chavez, hanno trovato modo e risorse per dedicare allo scomparso dittatore mentore di Maduro una statua di 6 metri di altezza, che verrà collocata nell’omonima Plaza Hugo Chavez.  Miserie di un regime che celebra colui che ha inventato “il socialismo bolivariano”, che da “Patria, Revolciòn o Muerte” è passato a “Miseria y Muerte”, come sempre è accaduto laddove han governato i comunisti.

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2 COMMENTS

  1. Perché l’Italia non manda la flotta aerea Alitalia – a spese dell’Europa – a salvare dalla fame il popolo bolivariano, e portarlo in Italia nei centri d’accoglienza gestiti dalle coop? Ci sarebbe lavoro per tutta la popolazione disoccupata del meridione per i prossimi venti anni! L’Europa catto-socialista non potrebbe rifiutarsi. Il Brennero potrebbe servire da valvola di sfogo per tutte quelle persone venezuelane che non si trovassero bene in Italia e volessero rifarsi una vita in Austria e in Germania! La solidarietà non si può rifiutare a nessuno!

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