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Caro birindelli, forse è il bitcoin a non avere alcun senso economico

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bitcoin5di GERARDO COCO

Con l’articolo Bitcoin & criptovalute, il denaro non può essere un’entità matematicasapevo di dare un dispiacere ai fans delle criptovalute soprattutto a quelli dogmatici per i quali sono un “assoluto monetario”. Le mistiche come le ideologie hanno in sé la ragione del proprio essere e dunque non tollerano critiche. Per i mistici come per gli ideologhi il funzionamento della realtà non conta. Conta solo quello che loro pensano della realtà. E quel poco che pensano è pure sbagliato.

Giovanni Birindelli critica il contenuto del mio articolo con un saggio confusionario e contraddittorio. I bitcoin son soldi veri altro che Teoria quantitativa della moneta, incentrato sulla teoria quantitativa a cui nel mio articolo ho dedicato solo tre righe in riferimento a un celebre esempio di David Ricardo che Birindelli non deve aver capito, visto come ci ha ricamato sopra. In nome dei bitcoin Birindelli critica la teoria quantitativa e non si accorge che è la teoria su cui si basano i bitcoin, ma applicata nel modo più estremo e pedestre. Infatti il loro tratto caratteristico è di esistere in quantità limitata. Birindelli è dunque un fan della teoria quantitativa e non se ne accorto. Nel mio articolo ho affermato che fissare a priori il mezzo di trasferimento della ricchezza, la moneta, è un errore clamoroso. Solo i monopolisti fissano a priori, non il mercato. Invece Birindelli ritiene che i bitcoin siano moneta eccellente e che Coco scriva cose senza senso economico.

Dunque pur sostenendo la teoria quantitativa nella forma più bislacca, Birindelli, allo stesso tempo la rinnega e scrive che anche i concetti di “valore intrinseco”, di “velocità di circolazione” e di “livello dei prezzi”, non hanno alcun senso economico. Allora cos’è che per Birindelli ha senso se tutti gli elementi che formano la dinamica economica per lui non contano?  E cos’è per lui la moneta? Perché nel suo saggio di oltre 5000 parole non ce lo rivela mai.

Va a fare la spesa Birindelli? Se il “livello dei prezzi” è per lui un concetto senza senso, allora lo è pure quello di potere d’acquisto, cioè del valore della moneta. Con cosa Birindelli confronta il valore soggettivo che assegna al denaro che ha in tasca se quello oggettivo del livello dei prezzi per lui non ha senso? Rispetto a cosa determina la svalutazione delle monete inconvertibili se il livello dei prezzi non conta? Gli ricordo che fu Ludwig von Mises, che lui cita e a cui si aggrappa di continuo, a mettere il relazione i due concetti “soggettivo” e “oggettivo”, riuscendo a integrare la teoria monetaria nella teoria del valore e sottolineando che la moneta non è un numerario astratto, ma un bene economico soggetto alle leggi del valore e, all’origine, è rappresentata dalle merci più commerciabili come l’oro e l’argento. Mises dunque avrebbe senz’altro respinto i bitcoin. Ciò non toglie che si possa criticare il modo in cui il livello dei prezzi è strutturato (e manipolato) dagli uffici statistici governativi, ma questo è un altro discorso.

Mises 4Gli ricordo poi che Mises non critica la teoria quantitativa; ne critica la versione “meccanica” quella che assume la diretta proporzionalità con l’aumento dei prezzi. Se la teoria quantitativa non avesse senso economico, ci spieghi Birindelli cos’è l’inflazione. L’inflazione, dovrebbe rispondere, è l’aumento della quantità monetaria. Ecco la teoria quantitativa! E’ proprio per evitare l’inflazione monetaria che hanno creato le criptovalute. E Birindelli scrive che la teoria quantitativa non è una teoria economica!

Anche la velocità della moneta, per Birindelli non ha senso economico. Lo sa Birindelli che sotto Natale o altre feste comandate la velocità può triplicare? Una quantità di moneta fissa provocherebbe depressione dei prezzi e delle vendite nei periodi in cui la gente vende e spende di più. Per evitarla si dovrebbe ricorrere a forme di credito come tratte e cambiali cioè sostituti monetari cioè a moneta fiduciaria, un potere d’acquisto aggiuntivo che invaliderebbe il principio stesso della quantità fissa. Birindelli non sa come funzione praticamente l’economia. Altrimenti non avrebbe sorvolato sul credito, l’aspetto cruciale di tutta la faccenda a cui nell’articolo ho dedicato un paragrafo. Ma siccome invalidava il suo “assoluto monetario” lo ha ignorato. Senza il credito c’è solo il bazar dei micropagamenti, non l’economia complessa.

Infine anche il valore intrinseco per Birindelli non ha senso economico. Eppure è uno dei capisaldi di Mises, ma siccome anche questo concetto invalida i bitocoin, lo elimina. Nei campi di concentramento le sigarette circolavano come moneta proprio perché avevano un valore indipendente (precedente direbbe Mises) cioè un’utilità o valore intrinseco indipendente dall’uso monetario a cui erano adibite. Come mai non si usavano pezzetti di carta in quantità fissa?

Birindelli cita di nuovo Mises: purché essa sia sufficientemente divisibile, qualunque quantità di denaro è ottimale: «La quantità di denaro e il valore dell’unità monetaria sono questioni di nessuna importanza in relazione all’utilità ottenuta dall’uso del denaro».Lo stesso ragionamento di  Rothbard. Sbagliato. Perché?  Birindelli non lo sa e glielo dico io. Si crede che qualsiasi sia lo stock esistente, esso è sempre sufficiente a far funzionare bene l’economia. Il denaro viene sempre utilizzato al massimo grado perché sovrabbondanza e scarsità si riequilibrerebbero immediatamente attraverso gli aggiustamenti del suo potere d’acquisto. Questo in teoria. Ma nella realtà il potere di acquisto si aggiusta con un ritardo temporale durante il quale la gente resta senza denaro e, in mancanza, come sopra detto, bisogna ricorrere a strumenti creditizi. Quello Mises voleva sottolineare è che un’economia ha più bisogno di produzione piuttosto che di denaro; tuttavia più produzione ha anche bisogno di più denaro nella forma di credito altrimenti si verifica depressione.

Birindelli sorvola sul fatto che il valore dei bitcoin crolli o vada in bolla, come si trattasse di cosa di secondaria importanza. Non può esistere la contabilità senza un numerario stabile e affidabile. Immaginiamo che un’impresa produca con profitto. Se contabilizzasse i valori con un numerario che subisce un crollo di valore, fallirebbe all’istante. Nel caso invece di un’impresa che producesse in perdita, distruggendo quindi ricchezza, un improvviso rialzo del valore del numerario la renderebbe florida, spingendola ad aumentare la scala delle operazioni che distruggono ricchezza. Quindi, una moneta, ossia un numerario inaffidabile, penalizza le imprese produttive e premia quelle improduttive, proprio quello che accade, oggi, su scala gigantesca nell’economia governata da un sistema monetario inaffidabile. E’ così che si ragiona Birindelli, non a forza di citazioni e formule buttate a caso. La moneta serve a trasferire il prodotto del lavoro e la ricchezza in modo affidabile e senza alterare la posizione economica dei contraenti. Questo è la funzione del numerario e dell’unità di conto cioè di una moneta sana.

Le cripto valute non possono esserlo perché sono volatili e questa caratteristica le rende anche inadatte a costituire risparmio e, conseguentemente a sviluppare un mercato del credito. Ma perché sono volatili? Birindelli non si rende conto che lo sono proprio perché traggono il loro valore dalle valute inconvertibili esistenti che sono volatili proprio perché, al pari delle cripto valute, non sono il prodotto del mercato. Per salvarle non c’è altro da fare, come ho scritto, che agganciarle all’oro o all’argento.

Coloro che la pensano diversamente si pongano la domanda: posti di fronte alla scelta tra un portafoglio di “impulsi magnetici” e uno di once d’oro, quale sceglierebbero?

NOTA DEL MIGLIIOVERDE

Intanto, ringraziamo i due autori, collaboratori autorevoli di questa rivista, per il loro dibattito serrato sulla questione relativa a “Bitcoin e criptovalute”, utile per permettere ai lettori di farsi un’idea. Nel merito, qualora Birindelli volesse ospiteremo una sua successiva replica, dopodiché torneremo eventualmente sull’argomento con saggi ed articoli di altri autori. (Leonardo Facco)

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15 COMMENTS

  1. Non mi piacciono i toni di questa diatriba tra i due. Rasentano il tifo da stadio e creano confusione in chi cerca di capire qualcosa. Il povero von Mises viene strattonato da una parte e dall’altra come una coperta corta. Per quanto possa mai interessare ai ‘tifosi’, il mio parere contro i Bitcoin e consimili è stato espresso con (eccessiva?) dovizia di particolari nella parte conclusiva del commento all’articolo di Birindelli.
    Penso proprio di chiudere qui il discorso per dedicarmi ad altre letture più edificanti visto che la questione ha preso le sembianze di un fatto personale in luogo pubblico.
    —————–
    P.S.

    Ultima nota per Gerardo Coco.
    Non è necessario aumentare M nel periodo delle ‘feste comandate’ perché la gente rompe il salvadanaio o preleva i soldi dal conto corrente. Soldi che sono (o dovrebbero essere) ‘coperti’ dalla riserva frazionaria, e che poi tornano comunque in banca sul conto dei negozianti Se la riserva frazionaria fosse pari al 100%, come auspicano gli Austrians, non ci sarebbero problemi di liquidità: ognuno spende ciò che ha messo da parte e, se si fa prestare il denaro, usa i risparmi del datore.
    La velocità V aumenta perché si espande Q in concomitanza della fregola degli acquisti. V è solo una conseguenza che lascia il tempo che trova con la sola funzione di far quadrare l’equazione di Fisher, quanto mai controversa.
    «The mathematical economists […] introduce instead the spurious notion of velocity of circulation fashioned according to the patterns of mechanics.»
    Non dico chi l’ha scritto per non essere accusato di tirare la coperta dalla mia parte.

    • Ma quale fatto privato. Bitcoin è un fatto economico innovativo di cui due intellettuali dibattono, esponendo le proprie convinzioni. Non è che lei, che parla di tifo e scrive quasi fosse un oracolo, rappresenti la verità. Quindi, se non vuol leggere e trova altro più edificante faccia come crede, ma non venga a “pontificare scienza” quando non ne ha motivo.

      • Capisco perfettamente che possa dare molto fastidio se qualcuno dal loggione dei commenti si azzardi a confutare ciò che gli attori vanno recitando sul palcoscenico. L’argomento della commedia è interessante, ma vedo che il copione permette agli “intellettuali” di apostrofarsi dicendo che l’altro «non sa come funzione praticamente l’economia» (refuso compreso). Preferisco allora uscire dal teatro prima che la commedia, già scesa a livello di farsa, si tramuti in tragedia.

  2. Prego gli Autori di segnalarmi altri 4 potenziali relatori (oltre Coco e Birindelli) ad un convegno che vorrei organizzare a Como sul tema, in modo da avere 6 relatori, e fare una giornata intera. Titolo: “L’oro che non luce. Nuove forme di denaro alternativo”. Periodo di realizzazione: primi quindici giorni di dicembre. Grazie. paololuca.bernardini@uninsubria.it

  3. Sono un attento lettore ed estimatore di entrambi gli autori e stimo moltissimo Birindelli per i suoi articoli sulla legge e sul libertarismo che riescono ogni volta a ridarmi fiducia e vigore ma su questo argomento la mia modesta preferenza va alle argomentazioni di Gerardo Coco

    • Spettabile Giorgio, il bello di questo dibattito fra galantuomini è proprio quello di affinare il dibattito su un concetto a noi caro, la moneta, laddove il bitcoin s’è inserito con naturalezza senza che alcun legislatore lo abbia deciso.

  4. Mi permetto di entrare in merito alla questione.
    Probabilmente l’amico Gerardo Coco, non conosce bene il bitcoin, o lo conosce parzialmente.
    la grande rivoluzione che il “protocollo bitcoin” sta portando non è data dalla “moneta bitcoin” di per se, che si, attualmente è estremamente speculativa e da prendere con le pinze, ma dal sistema che sta sotto al bitcoin.
    la rivoluzione bitcoin, è semplicemente data dal concetto di blockchain, che è un sistema di trasferimento di proprietà decentrato ed autonomo, quindi esclude la certificazione di un “terzo accreditato” (le banche) in qualsiasi trasferimento. questa è la grande rivoluzione del protocollo, perchè di fatto va a rendere totalmente inutile qualsiasi banca centrale, come garante e prestatore di ultima istanza, e di conseguenza rende totalmente irrilevante qualsiasi politica monetaria messa in campo da qualsiasi governo. questa non è una rivoluzione, questa è LA rivoluzione. togliere il monopolio sulla moneta ai governi significa ridurre il 95% del loro potere totale. Focalizzarsi sulla moneta bitcoin, i suoi limiti quantitativi e di uso, è un macroscopico errore di superficialità. esistono attualmente altre 5/600 “criptovalute” costruite partendo dall’algoritmo originale del bitcoin, ogni criptovaluta ha caratteristiche diverse, alcune sono a numero fisso altre sono a numero infinito, alcune sono rarissime altre sono miliardi e miliardi. ogni essere umano in questa terra, con un po di conoscenza specifica può programmare e “stampare” la propria criptovaluta come meglio crede. tutti gli algoritmi di ogni criptovaluta sono pubblici, consultabili e migliorabili da chiunque. sarà poi il “mercato” ad accettare o meno la nuova criptovaluta, rendendola o meno una moneta vera e propria. la grande obiezione del valore intrinseco inesistente del bitcoin, inoltre, è un’obiezione errata. per produrre un bitcoin (inteso come moneta singola) servono investimenti piuttosto importanti di hardware, e serve energia elettrica. questo è vero e proprio lavoro, come l’estrazione dell’oro dalle miniere. da ex “minatore” di bitcoin ad esempio posso già certificare che in italia non è assolutamente conveniente minare in quanto il costo energia elettrica è talmente alto che supera il guadagno che si ha. ovviamente tutto viene parametrato all’euro, dato che l’energia la si paga in euro. la questione del livello dei prezzi è solo una falsa questione. non è assolutamente vero che se i prezzi calano, la gente non consuma. ma qui i prezzi delle altre merci ci interessano poco, parliamo del prezzo della moneta, ovvero del saggio di interesse, immagino sappiate entrambi che se ci sta poca moneta in circolazione, a causa della tendenza a tesaurizzare degli individui agenti, i tassi tendono ad aumentare, spingendo i risparmiatori ad investire le proprie monete tesaurizzate. viceversa se ci sta troppa moneta in giro i tassi calano ed i risparmiatori tendono a tesaurizzare fino a che i tassi non inizieranno a crescere di nuovo. mi pare che Mises tanto citato da entrambi lo spieghi benissimo, per cui non capisco la diatriba sul livello dei prezzi, che di fatto è irrilevante.
    Gerardo, scrivi: “sotto natale la velocità di circolazione della moneta triplica, e una quantità fissa di moneta causerebbe depressione dei prezzi e delle vendite”. sicuro? quindi sotto natale in regime di quantità fissa di moneta i prezzi si abbassano e la gente quindi non compera? e come mai fanno i saldi il 6 gennaio con i prezzi dimezzati? per non vendere? o forse pensi che sotto natale in regime di quantità fissa di moneta la gente non abbia a disposizione abbastanza soldi “fisici” da spendere? ed il risparmio? perdonami Gerardo, ma mi stupisco di una tale superficialità di analisi. come hai fatto notare, Mises sosteneva che in un determinato “mercato” il numero di monete circolanti fosse irrilevante ai fini della crescita economica di quel mercato. quindi perchè dovrebbe esserci più moneta in un determinato periodo? forse a natale si estrae più oro? non mi pare. lo tirano fuori dai forzieri? può darsi, ma devono averlo risparmiato e messo da parte prima no? non è tesaurizzazione?
    tornando al Bitcoin (inteso come moneta) sono d’accordo che in questo momento esso possa apparire estremamente complicato da usare, estremamente volatile ed estremamente suscettibile a grosse variazioni di cambio. ma questo è dato solo dal fatto che la quantità di persone che lo usano è ancora piuttosto esigua, e dal fatto che non si è in grado di visualizzare il “valore” del bitcoin senza parametrarsi ad un’altra moneta fiat qualsiasi. se ci fosse solo il bitcoin al mondo, che “valore” avrebbe? infine la questione “credito”. cosa impedirebbe ad un attore di mercato di vendere a credito i suoi prodotti? sarà lui stesso a decidere quanto credito concedere, a che prezzo e per quanto tempo. la chiami moneta fiduciaria? ok, chiamala così, ma in un ipotetico regime a numero fisso di monete, dove il sistema bancario sarebbe sostanzialmente “servizio” si tesaurizzazione, il credito lo potrebbe concedere solo i legittimo proprietario del bene. e non la banca. quindi dove starebbe il problema? certo ci sarebbe una “stretta” temporanea sui “finanziamenti”, in quanto in un ipotetico regime a moneta fissa decentrata come il bitcoin, un’altra cosa che sparirebbe sarebbe la riserva frazionaria, proprio perche non essendoci più bisogno delle banche come intermediario obbligato in una transazione, esse come ho gia detto diventerebbero solo dei meri caveau, impossibilitate a spendere un “satoschi” (un centimilionesimo di bitcoin) perchè non ne sarebbe proprietaria.se lo facesse, (posto che ne fosse in grado dal punto di vista tecnico) sarebbe comunque furto, ma questo sarebbe solo una “manna dal cielo” in quanto tutti gli investimenti verrebbero fatto solo sotto copertura di risparmi antecedentemente messi da parte, annullando quindi il processo “boom/bust” sempre peggiore, che stiamo vivendo oramai da 70 anni…. concludo questa mia lunga risposta ammettendo che ora come ora il bitcoin (inteso come moneta) è ancora “acerbo” per l’uso diffuso, e se vogliamo, complicato. ma migliaia di programmatori stanno lavorando proprio per semplificare le procedure. ogni giorno ci sono novità, e ogni giorno ovviamente si scoprono potenziali pericoli, ci vorrà del tempo, e nessuno può dire se il bitcoin (inteso come moneta) diventerà la valuta del futuro, quello che già possiamo dire è che il “protocollo blockchain” è LA rivoluzione che cambierà l’attuale paradigma bancario/monetario

    Un saluto affettuoso ad entrambi 🙂

    • Ottima risposta davvero molto molto bella.
      Dissento solo su una cosa , i tassi in un mercato libero non sono legati alla quantita’ di moneta come spiega Lei , ma esclusivamente alla preferenza temporale delle persone. E’ solo la propensione al risparmio legata a molti fattori che determina il tasso di interesse e si chiama preferenza temporale.
      Per il resto complimenti per le spiegazioni che ci ha dato sulle criptovalute una stupenda analisi.
      Continuate cosi’ Miglioverde e’ un bellissimo dibattito fra persone libere!!!!!!!!

      • la ringrazio dei complimenti, e faccio una precisazione riguardo il suo appunto. è vero che la preferenza temporale è determinante nella determinazione del prezzo del denaro, ma se lei nota, io parlo di tesaurizzazione del denaro. il denaro tesaurizzato non circola, determinando quindi automaticamente un aumento della domanda di denaro in circolazione e quindi un aumento dei tassi. la tesaurizzazione fa parte del concetto più ampio di risparmio, e quindi di preferenza temporale. un piccolo risparmiatore che mette da parte dei soldi in una polizza assicurativa, anche se viene definito “risparmiatore” di fatto è un investitore indiretto.

  5. Vorrei fare una domanda (in maniera assolutamente non-polemica) al signor Coco.
    In un sistema di free banking, le banche potrebbero emettere banconote convertibili in base monetaria. Anche qualora la base monetaria fosse fissata (come per i bitcoin) l’offerta di moneta potrebbe comunque adeguarsi alla domanda. Lei stesso fa un’osservazione analoga (“si dovrebbe ricorrere a forme di credito…cioè a moneta fiduciaria”). Dunque non basterebbe la moneta fiduciaria a risolvere il problema?

    Comunque ho l’impressione che i due autori concordino più di quanto sembra. Alcune espressioni (vedi “valore intrinseco”) non sono usate dalle due parti con lo stesso significato, ed è questo che le porta a “scontrarsi”. In una conversazione a voce, probabilmente, sarebbe più facile chiarirsi. Ciò detto, non sto negando che abbiano visioni diverse.

  6. Sono un assiduo lettore degli articoli di Gerardo Coco e negli ultimi anni ne ho persi molto pochi.
    Anche se non mi convince pienamente la sua risposta , continuero’ a leggerlo come ho sempre fatto fino ad ora.
    Quando dice che Birindelli non spiega cosa sia il denaro , sta commettendo un errore.
    Lo ha scritto Giovanni dicendo che e’ una merce come tutte le altre, solo che e’ la piu’ commerciabile.
    Da parte mia prego Birindelli e Coco di spiegare le loro ragioni. Spero che Facco ospiti il dibattito senza interromperlo, perche’ non mi ricordo uno scambio di idee cosi’ interessante sulla merce piu’ importante del mercato cioe’ il Denaro.
    Se siamo in mezzo alle bolle e ai disastri economici del nostro tempo, credo che gran parte del merito risieda nell’ignoranza delle persone che non sanno cosa sia il Denaro.
    Evviva quindi il miglioverde per ospitare questi dibattiti!!!!

  7. Sono molto contento e grato per questo confronto.
    Serve a capire meglio se, quando, e quanto utilizzare la criptovaluta.
    Per il come, BitcoinSicuro è stato un adeguato e utile corso introduttivo.
    Siccome sono tempi difficili, fa molto bene avere le idee chiare, conoscere rischi e vantaggi, basi teoriche e pratiche.
    Si tratta di un botta e risposta da consultare e da ponderare.
    Almeno dal mio punto di vista di non addetto ai lavori, ma di curioso ,e di interessato a non avere sempre tra i piedi un sistema statale e finanziario invadente e ladro.

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