Ho depositato oggi un progetto di legge che prevede l’indizione di un referendum per l’indipendenza con il seguente quesito: “Vuoi che il Veneto sia uno Stato indipendente e sovrano? Sì o No”.
La consultazione, se approvata, verrà svolta in concomitanza con il referendum sull’autonomia già approvato dalla Regione e che si terrà entro l’anno. Avremo dunque una data certa in cui andremo a votare e con un minimo impatto economico, il costo delle sole schede.
Nei giorni scorsi è stata infatti depositata una proposta analoga, ma che ha delle criticità strutturali: prima fra tutte il passaggio da Roma: il “Presidente della Giunta Regionale del Veneto indìce il referendum, previa intesa con le competenti autorità statali, in concomitanza con la data di altra consultazione referendaria o elettorale.”
Quindi lo Stato centrale non solo dovrebbe darci il via libera, ma anche sostanzialmente finanziare il referendum. Ipotesi questa quanto meno irrealistica, è come chiedere il permesso al proprio carceriere per evadere.
Ricordo infatti che la Regione veneto ha già approvato una serie di mozioni e risoluzione che:
– difendono e supportano processi di autodeterminazione pacifici e democratici che si esercitano attraverso consultazione referendaria;
– il diritto di autodeterminazione è un processo esclusivo dell’agente autodeterminante e che atti di terze parti non debbono essere tenute in considerazione nella fase della consultazione popolare;
– l’onere di rappresentare la sovranità del Popolo veneto appartiene esclusivamente alla Regione Veneto ( Dichiarazione di Sovranità, Risoluzione 20/2016).
In virtù di tutto ciò, non abbiamo alcun obbligo di domandare il permesso a nessuno per svolgere un referendum sull’indipendenza del Veneto: siamo gli unici detentori del nostro destino politico. Non ci sono ulteriori scusanti, chi sostiene il diritto dei veneti a decidere il proprio futuro sostenga questa mia proposta di legge.
Antonio Guadagnini
Siamo Veneto
PROGETTO DI LEGGE PRECEDENTEMENTE PRESENTATO DAGLI ALTRI CONSIGLIERI