di REDAZIONE
Come largmente previsto la Corte Costituzionale spgnola (TC) ha deciso oggi di sospendere l’approvazione delle conclusioni della commissione di studio del processo costitunte della Catalogna indipendente, votato dal Parlamento catalano mercoledì scorso. La decisione del TC implica che la risoluzione parlamentare è disabilitata e non può produrre alcun effetto giuridico. Ora si aprirà la possibilità che la Camera catalana e il governo di Barcellona formulino controindicazioni entro 20 giorni.
Inoltre, la decisione della Corte Costituzionale, presa all’unanimità, avverte personalmente il presidente del Parlamento catalano, Carme Forcadell, e della Generalitat, Carles Puigdemont, della loro potenziale responsabilità, anche penale, se ignorano tale sospensione.
Alla luce delle considerazioni fatte oggi, la Corte, in un prossimo plenum, che si terrà probabilmente nel mese di settembre, prenderà una decisione sulle più importanti questioni sostanziali della risoluzione catalana, e se dichiarate incostituzionali, verranno annullate. Inoltre, si deciderà se inviare una comunicazione al procuratore generale dello Stato per l’azione penale da avviare per un presunto reato di disobbedienza contro il presidente del Parlamento catalano, Carme Forcadell, avendo permesso il voto della risoluzione catalana, sapendo che il TC aveva dichiarato incostituzionale quel processo.
Il governo di Madrid ha inoltre chiesto alla TC di inviare una richiesta personale al presidente della Generalitat, al presidente del Parlamento e ai membri dell’Ufficio di presidenza della Camera catalana e al suo segretario generale, di astenersi da facilitare o promuovere qualsiasi tipo iniziativa parlamentare il cui scopo sia quello di elaborare e sviluppare le conclusioni circa le leggi di disconnessione. Ora la sfida degli indipendentisti catalani è quella di di rispondere a tutte queste contestazioni e mantenere l’unità interna che finora ha caratterizzato le decisioni sul processo sovranista.