Il rimpatrio in Georgia dei turchi meskheti provenienti dall’Azerbaigian, dalla Russia e dall’Asia centrale, non rappresenta solo una priorità del Governo ma un obbligo da adempiere nei confronti del Consiglio d’Europa, essendo il paese entrato a far parte della Comunità nel 1999.
Nel 1944 Stalin aveva messo in atto una deportazione dalla regione georgiana della Meschezia di oltre centomila persone; fra di esse vi erano hemshin [en,come i link successivi eccetto ove diversamente indicato] (armeni musulmani), curdi e karapapaki. Quello dei turchi meskheti è comunque il gruppo di gran lunga più ampio ad essere stato esiliato.
Attualmente almeno quattrocentomila turchi meskheti vivono fuori dalla Georgia, sebbene non sia chiaro quanti dovrebbero ancora rientrare a seguito di un processo che avrebbe dovuto concludersi ufficialmente l’anno scorso, ma che potrebbe essere prorogato.
Questa è stata una delle ragioni per le quali il processo di reintegrazione è durato così a lungo, soprattutto ora che l’etnia armena costituisce la maggioranza della popolazione dell’odierna regione del Samtskhe-Javakheti.
Il risultato è che il Governo georgiano sta facendo ristabilire i turchi meskheti un po’ ovunque sul territorio nazionale, allo scopo di non creare tensioni nei rapporti fra le varie etnie.
FONTE: http://it.globalvoicesonline.org/2012/01/georgia-il-ritorno-dei-turchi-meskheti/