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L’aumento del prezzo di Bitcoin in valuta fiat non è una “bolla”

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Rilanciamo un saggio scritto nel 2016, oggi divenuto ancor più attuale, viste le quotazioni di Bitcoin e considerato che la stampa igienica e i grandi economisti di casa nostra continuano a sparare a zero sulla criptovaluta (L.F.)

di GIOVANNI BIRINDELLI

Negli ultimi otto anni il potere d’acquisto di Bitcoin in Euro è passato da pochi centesimi di Euro a 1000 Euro circa. Qualcuno vede in questo relativamente impressionante aumento di prezzo una “bolla” che è destinata a “scoppiare”.

Ora, col termine “bolla” si possono intendere due cose molto diverse e anzi opposte fra loro a seconda di cosa stia alla base dell’aumento (ed eventuale caduta) di prezzo:

  • il processo di mercato o
  • la distorsione dello stesso dovuta a forme di intervento coercitivo (p. es. statale).

Nel primo caso, il termine “bolla” si riferisce a nient’altro che a un “forte” aumento del prezzo di mercato. Poiché l’aggettivo “forte” (o simili) è completamente arbitrario e non ha alcun rapporto con la teoria soggettiva del valore (e quindi con la scienza economica), in questo caso il termine “bolla” ha un significato puramente letterario, non economico. In altri termini, laddove un qualsiasi aumento di prezzo è prodotto dalle condizioni di mercato, la “bolla” non esiste. Esistono solo i prezzi di mercato, i quali naturalmente possono salire o scendere; e possono farlo più o meno (e più o meno velocemente) a seconda delle condizioni di mercato. Quando il termine “bolla” ha un significato letterario, non è affatto necessario che essa “scoppi”.

Nel secondo caso, lo stesso termine “bolla” si riferisce a uno scostamento del prezzo di un bene o di un servizio da quello di mercato. In particolare, esso si riferisce a uno scostamento di prezzo prodotto, direttamente o indirettamente, da una violazione delle regole del libero mercato e quindi da un intervento coercitivo (p. es. dello stato o di titolari di privilegi statali, come ad esempio la banca centrale). Poiché la violazione delle regole del libero mercato è un fatto oggettivo (non arbitrario) così come lo è il fatto che lo scostamento del prezzo da quello di mercato è prodotto da questa violazione, in questo caso il termine “bolla” ha un significato scientifico, cioè non arbitrario. Per esempio, quando la banca centrale mantiene tassi d’interesse artificialmente bassi, i prezzi dei beni capitali tendono ad aumentare. Tale aumento tuttavia è prodotto da una manipolazione del processo di mercato, non dal processo di mercato. Quindi quell’aumento di prezzo è scientificamente definibile col termine “bolla”. Poiché la realtà del mercato non può essere negata o rinviata all’infinito, la “bolla” nel senso scientifico del termine è necessariamente destinata a scoppiare.

Ora, l’aumento del prezzo di Bitcoin in Euro è una “bolla” nel senso scientifico o letterario del termine? In altri termini, è una bolla (e quindi è destinata necessariamente a scoppiare) oppure no? Naturalmente no: Bitcoin infatti è la quintessenza del libero mercato. Di più, esso è stato pensato per essere immune dalle manipolazioni coercitive statali.

Gli esperti di Bitcoin sono i primi a suggerire di avere solo una parte del proprio portafoglio in Bitcoin e, in particolare, a non trasferire in Bitcoin somme che non ci si può permettere di perdere. Questo perché Bitcoin è una tecnologia nuova: potrebbe essere trovata una falla o un punto debole del sistema oppure una nuova crittovaluta potrebbe soppiantare Bitcoin (anche se questa seconda ipotesi sembra essere esclusa da sempre più esperti). In altri termini, come ogni scelta e azione umana, acquistare Bitcoin è una speculazione.

Tuttavia, anche se il prezzo di Bitcoin dovesse tornare a zero in poche ore (oggi, ad esempio, è caduto di oltre 150 euro), non si tratterebbe dello “scoppio della bolla” in quanto l’aumento del prezzo di Bitcoin in valuta fiat non è una bolla.

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