“Ci sarebbero conseguenze devastanti se si scatenasse una guerra al ribasso sulla riduzione delle tasse, sulla normativa finanziaria o sul commercio. Se questo si dovesse verificare allora per me, sarebbe davvero un “cigno nero”, un evento devastante ed imprevisto”. In occasione del recente World Economic Forum di Davos, appuntamento annuale dell’establishment politico-economico-finanziario globale, Christine Lagarde, direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, ha espresso le sue preoccupazioni sull’insediamento alla presidenza degli Stati Uniti di Donald Trump.
E’ del tutto comprensibile che chi si trova al vertice del FMI, istituzione che ha dato un contributo non certo marginale alla definizione dello status quo, tema che intervengano cambiamenti non concordati nell’ambito delle grandi organizzazioni sovranazionali.
Probabilmente Trump farà davvero disastri, perché in fin dei conti la sua sarà solo una variante di statalismo diversa da quella precedente, ma se la riduzione delle tasse fosse fatta riducendo anche la spesa e lo snellimento normativo servisse a lasciare più spazio al libero mercato in materie come finanza e commercio, non credo proprio che assisteremmo a disastri. Per di più, considerando il track record di coloro che oggi prevedono disastri, essendo essi stessi più o meno stabilmente ad avere un potere pervasivo da diversi anni, è legittimo supporre che tanto peggio non potrebbe andare.
Inoltre, anche se dubito che Lagarde intendesse dare questo significato alle sue parole, concordo che si tratterebbe di un “cigno nero” per lei. Oltre che per tanti altri frequentatori abituali del WEO di Davos, che rischierebbero seriamente di assaggiare il sapore della disoccupazione.
hahaaha infatti dai alziamole al 95% visto che tra tasse dirette e indirette siamo all 80%
Alessandro Guaschino, concordo con tutto ciò che hai scritto, a mio parere inoltre, persone come Lagarde,si
possono paragonare agli aguzzini che gestivano i campi di concentramento.
Non so esattamente a cosa serva il fmi.
Non ne conosco la storia.
Ma posso affermare che non mi fido della signora.
Se lei dice bianco, allora sarà certamente nero.
E se dice di andare avanti, di certo la direzione giusta è indietro.
Per quanto riguarda la concorrenza, mi risulta che sia utile ai consumatori.
Anche la concorrenza fiscale tra stati ladri è utile a lasciare più risorse e spazio operativo al settore sano, quello privato.
Quanti sono i consumatori sul pianeta?
E quanti sono i soloni dell’empireo che vorrebbero ingabbiarli per meglio tosarli?
Basta pensare questo per valutare con dovuto distacco tutte le cazzate che i suddetti soloni privilegiati spacciano per santa verità.
Un tempo esistevano gli statisti, gente come Quintino Sella che si portava le matite da casa, ed era ministro. Persone che si sacrificavano, avevano già un mestiere che gli rendeva di più ma per il bene comune si impegnavano con profitto per l’amministrazione dello Stato. Poi arrivarono gli incapaci, ovvero persone che se avessero dovuto amministrare un semplice ristorante lo avrebbero fatto fallire, se assunti in un azienda privata non avrebbero mai fatto carriera. Queste nullità, gli incapaci, per dimostrare agli altri che invece erano più bravi l’unico modo che avevano era utilizzare l’indice di capacità la ricchezza. Quale è l’unico modo per un incapace di arricchirsi velocemente? La politica. Ovvio che un incapace non farà mai nulla, se provasse sul serio ad amministrare lo Stato farebbe solo dei danni. Ed ecco l’inerzia che accompagna l’Italia da trent’anni oppure gli obbrobri del perdere tempo a fare variazioni della Costituzione e della legge elettorale, scrivendola da incapace ovvero coi piedi, invece che dedicarsi a risollevare l’economia o lottare contro la disoccupazione.
Per arricchirsi con la politica non basta autodedicarsi gli stipendi più alti del mondo, occorre anche dotarsi di potere, affinché la gente paghi bustarelle per avere a pagamento o come regale concessione o come voto di scambio quel che gli spetterebbe di diritto gratis e che il denaro giri.
Quindi la Lagarde, esponente di quel mondo dell’elite di incapaci truffaldini ritiene inconcepibile un mondo senza molto potere ai politici e senza tanto denaro (estorto a chi lavora) che gira.
Immaginatevi un mondo diverso, simile alla Svizzera, con una pressione fiscale complessiva (quindi redditi, Iva, patrimonio ed altro) al 25%, con sanità e previdenza private, con politici pagati il giusto ed in base al rendimento, con poca burocrazia, quanti dei grassatori incapaci che ci sono attualmente in Italia resterebbero in politica o si metterebbero invece a fare truffe alla Wanna Marchi, alle rapine di strada o all’abigeato?