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Pseudo-economisti capaci solo di proporre più tasse

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di MATTEO CORSINI

Qualche giorno fa Bill Gates ha ipotizzato l’introduzione di una tassa sui robot, considerati da più parti distruttori di posti di lavoro umani. Premesso che trovo di particolare cattivo gusto che si proponga come soluzione a qualsivoglia problema l’introduzione di nuove tasse, e che per questo esistono già da oltre due secoli i socialisti, senza bisogno che si mettano a competere i Bill Gates di questo mondo (peraltro storicamente attento a minimizzare il carico fiscale di Microsoft, cosa per me condivisibile ma che ora lo rende particolarmente ipocrita), non sono mancate le posizioni contrarie. Ahimè, però, di solito si è trattato di controproposte sempre all’insegna della tassazione a scopo di redistribuzione.

Tra di essi non poteva mancare, da buon left liberal, Noah Smith, il quale condivide l’idea di lanciare un fondo sovrano. “Un’idea, suggerita dall’economista Miles Kimball, è un fondo sovrano. Lo Stato potrebbe usare il gettito fiscale per comprare azioni e immobili, distribuendo i profitti alla popolazione. Ciò essenzialmente redistribuirebbe parte dei redditi prodotti dai robot, dando a ogni cittadino una fetta dell’economia dell’automazione”.

Generalmente i fondi sovrani sono costituiti nei Paesi ricchi di materie prime, e investono centinaia di miliardi di dollari derivanti dagli introiti legati alle royalties e alle esportazioni di tali risorse naturali. Già in questi casi io credo che non dovrebbero esistere i fondi sovrani. Si prenda il caso della Norvegia: ha un fondo sovrano da circa 800 miliardi di dollari (i norvegesi sono poco più di 5 milioni), eppure tassa cittadini e imprese come se fosse un’Italietta qualsiasi. Sarebbe molto meglio evitare tutte quelle tasse, senza accumulare centinaia di miliardi in un fondo sovrano.

La cosa sarebbe ancora peggiore se il fondo sovrano dovesse essere alimentato solo da gettito fiscale in assenza di royalties da esportazione di materie prime. Non c’è nessun motivo per ritenere che lo Stato gestirebbe quei soldi meglio dei legittimi proprietari. In ultima analisi, poi, sempre di tassazione e redistribuzione si tratterebbe. L’unica cosa di cui sembrano sapersi occupare certi pseudo economisti.

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