Puntuale come una cambiale l’Istat ha detto la sua: in Italia in 4,5 milioni in povertà assoluta. Il Pil pro capite sotto la media Ue!
PIL PROCAPITE – Il Pil pro capite dell’Italia risulta inferiore del 4,5% rispetto a quello medio dell’Unione europea, piu’ basso di quello riferito a Germania e Francia (rispettivamente del 23,6 e 9,2%) e superiore del 5% al prodotto interno lordo spagnolo pro capite (loro hanno assunto meno statali). E’ quanto evidenzia il rapporto ‘Noi Italia’ diffuso dall’Istat. Nel 2015 il Pil pro capite italiano, valutato ai prezzi di mercato – spiega l’istituto – e’ aumentato dello 0,8% in termini reali rispetto all’anno precedente, ma risulta ancora inferiore a quello del 2012.
OCCUPAZIONE, MEGLIO SOLO DEI GRECI – In Italia risultano occupate oltre 6 persone di 20-64 anni su 10 (61,6%). Guardando all’Europa, nella graduatoria relativa al 2015 solo la Grecia ha un tasso di occupazione inferiore a quello italiano, mentre la Svezia registra il valore piu’ elevato (80,5%). Nel Belpaese resta forte lo squilibrio di genere a sfavore delle donne (71,7% gli uomini occupati, 51,6% le donne), come anche il divario territoriale tra Centro-Nord e Mezzogiorno (nell’ordine 69,4% e 47,0%). Inoltre, spiega il dossier, l’incidenza del lavoro a termine nel 2016 si conferma invariata al 14,0%, piu’ alta nelle regioni meridionali (18,3%) rispetto al Centro-Nord (12,5%). Cresce con minore intensita’ la quota di occupati a tempo parziale (18,8%), con una distribuzione piuttosto uniforme sul territorio nazionale. In Europa questa modalita’ di occupazione e’ diffusa soprattutto nei paesi nord-occidentali (50,7% l’incidenza nei Paesi Bassi nel 2015), mentre lo e’ poco nei paesi dell’Est di piu’ recente adesione all’Unione.
RAPPORTO DEBITO/PIL, ITALIA LA PEGGIORE – L’Italia si conferma tra i Paesi dell’Ue con un elevato rapporto debito/Pil, salito nel 2016 al 132,6% (6 decimi di punto percentuale in piu’ sull’anno precedente). Nel confronto europeo il valore del nostro Paese e’ inferiore solo a quello della Grecia (dati 2015). E’ quanto si legge nel rapporto dell’Istat ‘Noi Italia’, secondo cui nel 2016 in Italia l’indebitamento netto in rapporto al Pil e’ stato pari al -2,4% (-2,7% e -3,0% rispettivamente nel 2015 e nel 2014); il saldo primario (indebitamento netto meno spesa per interessi) e’ in lieve aumento rispetto al 2015, con una incidenza sul Pil dell’1,5%. Nel confronto europeo, sui dati di indebitamento relativi al 2015 l’Italia risulta allineata alla media dell’Ue. Nel 2016 la pressione fiscale in Italia scende al 42,9%, in riduzione di 0,7 punti percentuali dal massimo del biennio 2012-2013. Il nostro Paese – si legge – e’ fra quelli con i valori piu’ elevati, superato tra i maggiori partner solo dalla Francia (dati 2015). La pubblica amministrazione italiana ha speso nel 2015 circa 13,6mila euro per abitante, un valore sostanzialmente in linea con quello medio dell’Ue. Tra le grandi economie dell’Unione, Germania, Regno Unito e Francia presentano livelli piu’ elevati, mentre la Spagna spende meno dell’Italia, come dicevamo sopra.
Ah, ovviamente è tutta colpa dell’euro, della Merkel, della Trilateral e delle scie chimiche…