L’icona dello sport catalano Pep Guardiola ha lanciato a Barcellona (NE ABBIAMO SCRITTO VARIE VOLTE) davanti a migliaia di sostenitori dell’indipendenza, la sfida del referendum affermando che “voteremo anche se lo Stato spagnolo non vuole”. “Noi catalani voteremo il primo ottobre per decidere il nostro futuro”, ha detto lo storico ex giocatore e tecnico del grande Barcellona. La Catalogna, ha accusato, “è vittima di uno Stato che ha messo in atto una persecuzione politica indegna del 21° secolo”.
IL REFERENDUM — Sul referendum catalano è in atto un durissimo braccio di ferro fra Barcellona e Madrid. Il presidente secessionista Carles Puigdemont ha annunciato venerdì data e quesito (“Volete che la Catalogna sia uno Stato indipendente sotto forma di repubblica?”) nonostante veto e diffide del premier spagnolo Mariano Rajoy, che ha definito “anticostituzionale” e “illegale” il referendum, affermando che lo impedirà con “tutti i mezzi” a sua disposizione.
L’ARRINGA — Spesso interrotto da grida di “Libertà!”, “Indipendenza!”, “Votiamo!”, Guardiola ha lanciato un appello al mondo perché appoggi il referendum catalano per l’autodeterminazione: “Chiediamo alla comunità internazionale che ci aiuti”. Leggendo il Manifesto per il Referendum a nome delle grandi associazioni della società civile indipendentista, il tecnico del Manchester City ha detto che “in questa ora tanto importante per la storia del nostro Paese la sola risposta possibile è votare, non c’è nessuna altra via d’uscita”. Guardiola ha ricordato che “18 volte abbiamo proposto di negoziare un referendum concordato ma ogni volta la risposta dello stato spagnolo, che ora persegue perfino il dibattito politico, è stata un `no´”. Davanti a questo “scandalo politico”, ha aggiunto, la sola risposta è “più democrazia”. Secondo gli organizzatori 40mila persone hanno partecipato alla concentrazione di Barcellona aperta e chiusa dal canto dell’inno nazionale catalano, Els Segadors.
Da tempo Guardiola si è schierato per il `diritto di decidere´ del popolo catalano. Alle regionali del 2015 si era presentato simbolicamente all’ultimo posto nella lista della coalizione indipendentista, che aveva vinto la maggioranza assoluta nel Parlamento di Barcellona.