Annunciando l’autorizzazione ricevuta dalle autorità europee a procedere alla ricapitalizzazione precauzionale del Monte dei Paschi di Siena, il ministro Padoan ha affermato, tra l’altro: “Se si proietta nel giro di qualche anno la situazione economica e la situazione specifica della banca, sono fiducioso che il denaro pubblico sarà non solo recuperato, ma darà anche un premio”.
Più o meno è la stessa cosa che va ripetendo in merito al costo per la liquidazione “ordinata” delle due banche popolari venete. Non so cosa stia proiettando Padoan, ma dubito che abbia senso essere fiduciosi, contrariamente a quanto sostiene il ministro.
Se tale fiducia ci fosse stata, con ogni probabilità l’aumento di capitale fallito lo scorso anno avrebbe raccolto l’interesse degli investitori. Dato che è difficile supporre che una moltitudine di investitori professionali possegga meno competenze e conoscenze di Padoan e del suo team di burocrati, credo che sarebbe meglio evitare di lanciarsi in “proiezioni” del genere.
Quando i soldi che si mettono a rischio sono quelli di una moltitudine di persone che non ha firmato nessun mandato gestorio sarebbe meglio avere almeno un po’ di pudore.
Ma le due banche venete non dovevano essere fuse assieme per creare una super banca del Triveneto?
Invece si sono fatte sparire
Intesa si è fatta restituire buona parte dei soldi che ha sborsato per alitalia, acquistando per 1 euro le banche venete depurate da tutti i pesi e le porcherie di gestioni delinquenziali passate.
Con una riduzione di filiali e dipendenti colossale il cui peso grava sulle casse dell’Inps.