Il referendum si terrà il giorno stabilito, punto. Le autorità del Kurdistan iracheno, come abbiamo ricordato tempo da, hanno fissato un referendum sulla secessione dall’Iraq per il 25 settembre. Il passo delle autorità curde è stato criticato da Baghdad, ma anche da Turchi e soprattutto dai suoi principali partner: Teheran e Washington.
“Il segretario Tillerson ha aggiunto che il governo degli Stati Uniti preferirebbe che il referendum sia rinviato e le questioni tra la regione del Kurdistan e il governo federale di Baghdad risolte attraverso il dialogo”, si legge sul sito di Barzani.
In questo contesto Tillerson ha comunicato a Barzani la decisione di inviare una delegazione di alto livello a Baghdad per discutere una serie di questioni in sospeso. Barzani per rinviare il referendum ha chiesto garanzie agli Stati Uniti per il popolo curdo. Secondo il rapporto, il leader curdo ha detto a Tillerson che il raggiungimento della collaborazione e della coesistenza pacifica dei curdi in Iraq è fallito.
Barzani (nella foto con Erdogan), alla fine, ha risposto che “la data del referendum non cambierà e che resterà il 25 settembre”.
se veramente si vuole la pace perché mai si vuol impedire un referendum? impedire ai diretti interessati di esprimersi sul proprio destino è insensato e comunque contrario al principio di autodeterminazione affermato in sedi internazionali…. Interessi esterni che premono oltre misura sono scorretti e troppo interessati a loro scopi di potere.